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Porto Viro

Una traccia per ritrovare Stanislav

Sospesi i pattugliamenti nel Delta, le ricerche proseguono altrove. E non si esclude la pista estera

Una traccia per ritrovare Stanislav

Stanislan Khokhlov, 36 anni.

Una pista per ritrovare Stas. L’autista di un autobus lo ha visto ad Adria, e ci ha parlato, alle 4 del mattino di venerdì scorso, qualche ora dopo che il 36enne se n’era andato dalla sua casa di Porto Viro. L’autista è sicuro, “al 100%”, di aver riconosciuto Stanislan Khokhlov, e ha riferito ai carabinieri che il giovane gli avrebbe chiesto informazioni, scegliendo poi di non salire a bordo dell’autobus. Ma, a questo punto, gli inquirenti hanno una pista da seguire, che è quella dell’allontanamento volontario da Porto Viro.

Per questo, già dalla metà della mattina di ieri, lo sforzo investigativo ha cambiato obiettivo. E, nel Delta, si sono fermate le ricerche a tappeto che andavano avanti da sabato mattina. Dopo un’ulteriore ricognizione, seguita a quelle di sabato alla pineta, nell’area dell’ex fornace e lungo la costa e il corso dei fiumi principali, l’elicottero del comando dei vigili del fuoco è atterrato, definitivamente. “Ritirata” anche per il massiccio dispiegamento di forze che, dal giorno prima, batteva il territorio palmo a palmo. Un grande sforzo che per 24 ore ha visto impegnati carabinieri, vigili del fuoco con l’ausilio del reparto cinofili, e il supporto della Protezione civile di Porto Viro. Ma che, alla luce di quanto emerso, si è rivelato inutile. Perché, con tutta probabilità, Stas non era più nel Basso Polesine già da giovedì sera.

Quella sera era uscito dalla propria casa, un alloggio Ater di via Manzoni, in seguito a una discussione con la madre. “Nessun litigio”, continua a ripetere la donna, Inesa, 68 anni, ucraina di origine ma da anni residente in Polesine con i due figli, Stanislan, appunto, e la sorella. “Gli ho fatto una banale osservazione, una di quelle che a ogni madre può capitare di fare a un figlio. Lui l’ha presa male, ed è uscito di casa. Pensavo che avrebbe fatto un giro, avrebbe sbollito il nervosismo e sarebbe tornato a casa. Invece non l’ho più visto”.

Attese, con il cuore in gola, le 24 ore di rito, venerdì la donna ha presentato denuncia di scomparsa e sabato sono scattate le ricerche: quelle più massicce si sono fermate ieri mattina. Ma l’indagine va avanti: i carabinieri, acquisita la testimonianza dell’autista che si è detto certo di aver parlato proprio con Stas, stanno cercando di ricostruire le mosse successive del 36enne, di origine ucraina, che lavorava saltuariamente in un ristorante della zona. L’ipotesi è che alle prime luci dell’alba di venerdì Stanislan abbia poi preso un altro autobus, o magari, sempre ad Adria, sia salito su un treno. Verso dove? Non è escluso nemmeno che il suo obiettivo fosse quello di andare all’estero. E questo è ciò che i carabinieri, che continuano comunque un intenso pattugliamento ad Adria e nei dintorni nel caso in cui Stas sia invece rimasto in zona, cercheranno di capire. A Porto Viro, intanto, mamma Inesa aspetta. E continua a sperare. “I carabinieri stanno lavorando - diceva, ieri pomeriggio, in lacrime - spero possano darmi notizie buone”.

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