VOCE
IL CASO
30.08.2024 - 13:47
Boscolo Moretto (Gebis): “Subito una riforma complessiva”. Bellemo (Ascot): “Così non basta”
Concessioni balneari: proroga in vista. Il governo lavora alla nuova bozza del ddl a tema, valutando gare e indennizzi. E gli occhi degli operatori di casa nostra, da Barricata a Sottomarina, sono puntati sulle mosse romane. Certo, non c’è ancora nulla di definitivo, ma alcune linee guida sono già apparse online: una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori, a seconda della percentuale regionale di occupazione delle coste, per poi mandarli a gara con il riconoscimento di un indennizzo basato sul valore aziendale.
La bozza prevede anche l’obbligo di assegnare almeno il 15% di litorali liberi in ogni regione e non impone alcun numero massimo di concessioni per lo stesso soggetto, lasciando tale facoltà ai Comuni. Il testo, articolato in tre articoli e cinque pagine, è attualmente oggetto di un negoziato tra la Commissione Ue e l’esecutivo italiano, di cui si sta occupando il ministro agli affari europei Raffaele Fitto.
“Qualcosa si sta muovendo da parte del nostro governo com’era prevedibile vista l’imminente scadenza del 31 dicembre 2024 di tutte le concessioni balneari per trovare una soluzione all’ormai annoso problema delle concessioni balneari, riaprendo un dialogo con la comunità europea - commenta il presidente di Gebis Spiagge Gianni Boscolo Moretto - bene tutta l’articolazione per quanto riguarda gli indennizzi basato sul valore aziendale tenuto conto degli investimenti. Di difficile applicazione la proroga scaglionata a seconda delle aree libere a disposizione visto che i giudici hanno più volte bocciato ogni tipo di proroghe con una successione di sentenze. Qualche dubbio sull’assenza del numero massimo di concessioni che un unico soggetto può ottenere, salvo per le situazioni che le amministrazioni ritengano utili per l’intero comparto turistico. Altrettanto ben articolati i criteri di comparazione da applicare nelle prossime gare dando maggior evidenza pubblica in base all’interesse costiero. Quello che serve, adesso, subito, è una riforma complessiva che metta ordine nell’intero comparto della balneazione attrezzata che, ormai, tiene da troppo tempo in apprensione noi concessionari oltre ad essere diventata difficile da gestire anche da parte delle amministrazioni comunali”.
Per il presidente di Ascot Giorgio Bellemo, invece, “è evidente che il presidente del consiglio Meloni ha detto una cosa e poi il governo ne ha fatta un’altra. Si parla di proroghe articolate, ma è qualcosa che va in contrasto con tante sentenze che, messe una in fila all’altra, potrebbero lastricare interi quartieri. Sarà sicuramente frutto di una trattativa che farà il nostro governo con Bruxelles. I bandi scadono a fine anno, Chioggia è abbastanza in sicurezza, altri Comuni no. Che ci venga riconosciuto il valore dell’azienda lo diciamo da una vita, ma il punto è un altro: siamo sicuri che l’arco temporale di circa 20 anni è intelligente? Ci sono realtà che non riescono a fare una programmazione seria o a rientrare degli investimenti entro questa tempistica. Vanno riviste anche le aree demaniali: ce ne sono alcune che non hanno più motivo di esserlo. C’è molta confusione anche su questo”.
E il lavoro, intanto, continua.
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