Cerca

ECONOMIA

Nessuno lavora più dei veneti

Ricorso alla malattia ai minimi termini. In media 8 giorni a testa

Nessuno lavora più dei veneti

Lo scorso anno meno di 8 giorni di assenza a testa: è addirittura il 16% in meno rispetto al 2017

Niente certificato di malattia: siamo veneti. I dipendenti della nostra regione sono i più attaccati al proprio lavoro: tanto nel settore pubblico quanto in quello privato, le giornate medie di malattia per singolo lavoratore sono le più basse di tutta Italia.

Lo dice il recente studio elaborato dalla Cgia di Mestre sulla base dei dati forniti dall’Inps: lo scorso anno, mediamente, ogni lavoratore veneto ha fatto meno di 8 giorni di malattia. Per la precisione, il valore medio si attesta a 7,8 giorni per i lavoratori del settore privato (meglio fa solo il Lazio, con 7,7), e a 8,2 per quelli del pubblico (8,1 per Piemonte e Puglia). La media assoluta, di 7,8 giorni per lavoratore, invece, è la più bassa in assoluto, a pari con la vicina Emilia Romagna, ed è decisamente più bassa tanto della media italiana di 8,5 giorni di malattia per lavoratore, che di quella del solo Nord Italia: a Nordovest la malattia si attesta a quota 8,3, mentre nel nostro Nordest il valore medio è esattamente di otto giorni.

In Veneto, inoltre, la contrazione dei livelli di malattia è continua. Rispetto al 2017, infatti, il ricorso al certificato medico per assentarsi dal lavoro è calato del 13% nel settore pubblico (passando da 9,4 giorni a testa agli 8,2 dello scorso anno) e del 16% in quello privato (dove ancora sette anni fa si facevano in media 9,3 giorni per lavoratore contro i 7,8 dello scorso anno).

Attenzione però: il ricorso alla malattia è più frequente, nel senso che nel 2023 sono stati presentati molto più certificati che nel 2017, anno preso come termine di paragone per il raffronto. E’ la durata media dell’assenza che è crollata. Nel 2023, infatti, i lavoratori dipendenti del Veneto hanno presentato 2.808.496 certificati medici, di cui 455.022 in capo ai dipendenti pubblici e 2.353.474 ai dipendenti privati. Rispetto al 2017 il dato, come del resto è successo in tutte le altre regioni, è in forte aumento. Se il valore medio totale è cresciuto del 50% (942mila certificati in più), tra i dipendenti pubblici è salito del 29% (103mila certificati), ma tra i privati addirittura del 55% (838mila certificati in più). Pertanto, da questi dati emerge la tendenza che ci si ammala più spesso, ma con tempi di guarigione più brevi rispetto a qualche anno fa.

In ogni caso, eccezion fatta per l’Emilia Romagna, nessuna delle altre 18 realtà regionali monitorate in questo studio può contare su un numero di assenze dal lavoro, causate dalla malattia, inferiore di quelle registrate in Veneto. Rispetto alla Calabria, che è la regione dove i dipendenti risultano essere i più “acciaccati” d’Italia, le assenze degli occupati del Veneto e dell’Emilia Romagna sono pari alla metà.

Dall’analisi del numero di giorni di malattia registrato nel 2023, in Italia il dato medio è stato pari a 8,5; se nel settore pubblico si è attestato a 8,3, nel privato è stato leggermente superiore e pari a 8,6. In tutti i casi, comunque, rispetto al 2017 la situazione è in netto miglioramento: il dato medio nazionale, ad esempio, è sceso del 16 per cento. Le differenze a livello regionale sono comunque molto marcate. La regione dove i lavoratori sono più “acciaccati” è la Calabria; chi si è ammalato è rimasto a casa mediamente 15,3 giorni (9,6 giorni l’assenza dei dipendenti pubblici e ben 18,8 degli occupati nel privato). Praticamente il doppio di quanto registrato in Emilia Romagna e in Veneto, che, invece, hanno entrambe “cumulato” 7,8 giornate medie di malattia. Dopo la Calabria, i lavoratori più “malaticci” d’Italia sono quelli della Basilicata con 10,2 giornate medie di assenza. Seguono gli occupati della Valle d’Aosta con 9,7, quelli della Sardegna con 9,6 e quelli del Molise con 9,4.

Rispetto al 2017, comunque, in tutte le regioni il numero delle giornate medie di assenza per malattia è in calo, con punte del 20% proprio nel Mezzogiorno, con una riduzione addirittura del 23% in Calabria.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400