Dopo Massimo, è morta anche Manola

La comunità di San Donà di Piave è stata scossa dalla tragica notizia della morte di Manola Cucchi, un'infermiera di 45 anni, originaria di Conselve, nel Padovano, ma residente da tempo a San Donà. Manola ha perso la vita in un incidente stradale a San Polo, mentre era in sella alla moto di Massimo Bortolato, suo compagno di vita e di avventure su due ruote. La notizia ha lasciato un vuoto incolmabile non solo tra i suoi cari, ma anche tra i colleghi e i pazienti che l'hanno conosciuta e apprezzata per la sua dedizione e professionalità.

Manola Cucchi era un'infermiera stimata e rispettata, conosciuta per la sua empatia e il suo impegno nel prendersi cura dei pazienti. La sua carriera nel settore sanitario era caratterizzata da una profonda passione per il suo lavoro, che l'ha portata a diventare un punto di riferimento per molti. La sua capacità di coniugare competenza tecnica e umanità le aveva guadagnato l'affetto e la stima di chiunque avesse avuto la fortuna di incontrarla.

Oltre alla sua carriera di infermiera, Manola era conosciuta per la sua grande passione per le moto. Questa passione l'aveva portata a condividere numerosi viaggi e avventure con il suo compagno Massimo Bortolato. Le due ruote rappresentavano per lei non solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio stile di vita, un modo per sentirsi libera e vivere intensamente ogni momento. La moto era per Manola una metafora della sua esistenza: una corsa continua verso nuove esperienze, con il vento in faccia e il cuore che batte forte.

Il tragico incidente è avvenuto a San Polo, un piccolo centro che ora piange la perdita di una delle sue abitanti più amate. Le dinamiche dell'incidente sono ancora al vaglio delle autorità, ma ciò che è certo è che la comunità ha perso una persona speciale. La moto su cui viaggiava Manola, guidata da Massimo Bortolato, è stata coinvolta in uno scontro che non ha lasciato scampo alla donna.