VOCE
BERGANTINO
04.09.2024 - 16:00
Che aria tira a Bergantino? Non delle migliori, a giudicare dal report di Arpav sul monitoraggio straordinario che è stato realizzato con una stazione mobile che è stata piazzata in via Pasino, dal 5 luglio 2023 al 9 gennaio 2024. Il primo raffronto, ovviamente è con le altre centraline presenti in Polesine, due a Rovigo, a Badia e Adria. Nella relazione, Arpav nota come “il biossido di zolfo e il monossido di carbonio, non risultano critici, in analogia con quanto accade negli altri siti della provincia di Rovigo, anche il biossido di azoto, il benzene e il benzo(a)pirene mostrano concentrazioni che non superano i limiti normativi”.
Un sospiro di sollievo? Sì, ma non a pieni polmoni, perché diversa è la situazione per quanto riguarda il Pm10, il particolato di 10 micrometri, le polveri fini chiamate anche “frazione toracica”, in quanto, passando per il naso, è in grado di raggiungere la gola e la trachea: “Le polveri Pm10 – rileva Arpav - rappresentano gli inquinanti più critici misurati nel corso del monitoraggio a Bergantino, in analogia con quanto accade per le stazioni fisse di riferimento della rete Arpav. La concentrazione di Pm10 ha superato il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana per 34 giorni su 181 di misura (19% del periodo) e il suo valore medio nei due periodi di monitoraggio è stato 36 microgrammi al metrocubo.
Il confronto con i dati della stazione fissa di Badia Polesine permette di stimare il rispetto del limite normativo sulla media annuale di Pm10 e il superamento del valore limite sulla media giornaliera per un numero di giorni superiore ai 35 consentiti. Il confronto con le stazioni di riferimento ha consentito di evidenziare che, mentre in periodo invernale i dati di Pm10 di Bergantino sono confrontabili con quelli di Badia Polesine, nel periodo estivo i dati di Bergantino sono decisamente più elevati e portano a registrare 11 superamenti del limite giornaliero”. Nello stesso periodo estivo a Badia e Rovigo il valore è stato pari a zero.
Eppure, nel 2023 gli sforamenti giornalieri della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di aria nel 2023 sono stati 55 a Rovigo, rispetto ai 35 fissati dalla legge come tollerabili, settimo valore a livello nazionale fra i capoluoghi, mentre a Borsea sono stati 49 e a Badia 54, con Adria, unica in Polesine entro i limiti, con 26. E, per la cronaca, nel 2024 a Rovigo il limite dei 35 sforamenti è già stato superato già a marzo, mentre ora è a 37, badia a 39, Borsea a 35, Adria a 25. Sul perché degli sforamenti estivi a Bergantino, Arpav imputa alla possibilità che si tratti dell’effetto delle attività agricole, in particolare dell’aratura: “Appare evidente la presenza a Bergantino di una fonte di pressione attiva solo nel periodo estivo: si può ipotizzare il ruolo del risollevamento terrigeno, che andrebbe tuttavia verificato con analisi più approfondite”.
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