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Il caso

Troppi gatti, Una attacca il Comune

L’oasi felina di via Polzer in difficoltà dopo gli ultimi sequestri, ma anche “imposizioni e diffide”

Troppi gatti, Una attacca il Comune

L’oasi felina di via Polzer in difficoltà dopo gli ultimi sequestri, ma anche “imposizioni e diffide”

I rapporti tra l’associazione Una, che con i propri volontari gestisce l’oasi felina di via De Polzer, in Commenda, e il Comune di Rovigo sono incandescenti. Le frizioni presenti da tempo, ieri sembrano esplose. E l’Una, in un lungo comunicato, spiega di una situazione che sarebbe arrivata al limite della sopportazione. Anche perché nell’oasi attualmente sono ospitati circa 80 gatti rispetto ai 40 posti, in teoria, disponibili. Praticamente il doppio.

Tutto inizia circa un mese fa, ad agosto, dopo il noto sequestro, “quando il Comune - racconta l’Una - si è trovato nella condizione di dover sistemare dei gatti e dapprima ha chiesto il supporto logistico dell’associazione, che si è subito resa disponibile, e poi ha iniziato ad avanzare pretese in modo alquanto discutibile. Quando le volontarie sono state contattate per l’urgenza di gestire da un momento all’altro un numero notevole di felini (in condizioni sanitarie indeterminate), le referenti dell’associazione hanno offerto la loro disponibilità ad accogliere temporaneamente una parte dei gatti, ma in modi e tempi dettati anche dalla necessità che gli animali venissero controllati dal punto di vista sanitario, per evitare possibili contagi, epidemie o zoonosi, e che si effettuassero lavori di messa in sicurezza di un’area dell’oasi loro destinata per evitare rischi di fughe che sono già all’ordine del giorno tra i gatti che vivono permanentemente in oasi”.

Tuttavia, aggiunge l’associazione, “nonostante la richiesta di queste condizioni proposte solo ed esclusivamente al fine di tutelare la salute dei gatti già presenti in oasi e dei gatti che sarebbero dovuti entrare, alle 23 di venerdì 9 agosto, alcuni rappresentanti dell’amministrazione accompagnati da due pattuglie della polizia si sono presentati davanti all’oasi pretendendo di farvi entrare altri gatti. Richiamata d’imperio attraverso la polizia una referente dell’Una, che si è presenta con un altro volontario, le è stato ingiunto di far entrare i gatti nella struttura sostenendo che l’oasi è di proprietà comunale, cosa non vera in quanto la struttura oggetto di una convenzione che prevede un comodato. Davanti alla riluttanza e alle rimostranze dei volontari è stato interpellato un veterinario Ulss per certificare la bontà della sistemazione. Il veterinario è arrivato intorno all’1 e si è deciso che si potevano inserire altri gatti nei box dove già erano presenti i gatti arrivati in precedenza, pur non rispettando le leggi sul benessere animale”. Alla fine, l’associazione ha ceduto, vista l’emergenza, e “le operazioni sono terminate alle 2 passate, costringendo i volontari alla presenza fino a quell’ora”.

Per risanare i rapporti, l’associazione è stata invitata ad un incontro in Comune per il quale ha fatto da tramite l’assessore Andrea Bimbatti. L’associazione si aspettava delle scuse che non sono arrivate e poi i rapporti sono precipitati. Di nuovo. “Dopo pochi giorni - prosegue l’Una - abbiamo ricevuto altre richieste che pretendevano la nostra disponibilità alle ore indicate dal Comune, un giorno per il giorno successivo, per operazioni nemmeno previste dalla convenzione e che in realtà risultavano a carico degli uffici comunali. In compenso il Comune ha riposto solo parzialmente alle varie richieste di tipo amministrativo formulate dall’associazione, presentando però un’ennesima diffida ai volontari che non ha nessuna ragione di essere formulata”.

Per concludere, l’associazione dall’operato ventennale afferma: “Siamo demoralizzati, distrutti, sull’orlo di esaurimenti e veramente veramente esausti. Nessuna condizione può giustificare questi comportamenti, anche perché si può dire con certezza che l’associazione si sia sempre resa disponibile e abbia sempre fatto di tutto, a volte al di là delle proprie possibilità, per garantire il benessere degli animali”.

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