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rifiuti
10.09.2024 - 22:31
Adriano Tolomei ha detto addio a Ecoambiente. L’amministratore delegato della società pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti in Polesine ha rassegnato martedì le dimissioni dall’incarico che ricopriva dal 31 agosto 2021, poi confermato nel 2022 con l’elezione del nuovo cda presieduto da Pierpaolo Frigato, quando il sindaco di Rovigo era Edoardo Gaffeo. Con il cambio di maggioranza nel capoluogo e l’elezione del sindaco Valeria Cittadin, Tolomei aveva rimesso il proprio incarico nelle mani del primo cittadino. Questo era avvenuto ad inizio dello scorso luglio. E ieri il passo indietro definitivo che segna, stando a quanto mormora qualcuno appena fuori Palazzo Nodari, l’inizio di un vero e proprio scontro interno alla maggioranza e, in particolare, a Fratelli d’Italia, per individuare il suo successore.
Sì, perché la nomina dell’ad di Ecoambiente viene formalizzata dall’assemblea dei soci ma su indicazione del Comune di Rovigo che detiene la maggioranza relativa delle quote societarie. In pista, per la successione di Tolomei ci sarebbero due nomi: quello di Massimo Nicoli, direttore di Asm Set, indicato dalla componente di FdI che ha come punto di riferimento l’assessore Mattia Maniezzo e il consigliere Renato Campanile; e Marco Trombini, già sindaco di Ceneselli e presidente della Provincia e che di Ecoambiente è già stato presidente. L’ultima parola, però, spetta al sindaco Valeria Cittadin che, per il momento, non si sbilancia: “Ancora non è stata formalizzata la proposta del nuovo amministrare delegato. Mi sto confrontando con il centrodestra per concordare un nome che sarà ovviamente condiviso”.
A raccontare nei dettagli le proprie dimissioni è lo stesso Tolomei: “La decisione era in programma poiché l’1 luglio ho rappresentato al sindaco la messa a disposizione del mandato. E’ un atto che ho ritenuto opportuno, visto che la potestà della città è in mano ad una nuova maggioranza, e dunque come mio stile, ho rimesso il mandato. Allora, il sindaco mi ha chiesto di aspettare. Sono passati due mesi, ed è passata l’assemblea che ha approvato il bilancio 2023 (lo scorso 5 agosto). Io, in quell’occasione, ho presentato l’andamento del 2024 che confermo essere positivo, l’azienda è in buono stato sia sotto il profilo economico che finanziario. Invece è stato rinviato l’aspetto strategico legato al budget e alla programmazione dell’azienda. Ieri (lunedì per chi legge) il sindaco mi ha chiamato dicendo che i tempi sono maturi per dare corso alle dimissioni dunque le ho rassegnate dal punto di vista formale non al sindaco ma al collegio sindacale e al presidente dell’azienda”.
Formalmente la scadenza dell’incarico di Tolomei sarebbe stata a giugno 2025, come per l’intero cda. “La mia impostazione strategica - continua l’ormai ex ad - era in continuità con quanto già fatto fino ad oggi. Sono a disposizione per una visione in continuità rispetto ad un progetto industriale importante varato in precedenza. Se questo, invece, va in discontinuità con una visione diversa allora c’è bisogno di qualcun altro al mio posto. Per quanto mi riguarda, sono soddisfatto per il lavoro che è stato fatto in modo professionale, arrivando a diventare un’esperienza virtuosa a livello nazionale, come stabilito da Arera, che è una regolazione che non dipende dai Comuni soci e neanche dal Consiglio di bacino ma è un operatore indipendente a tutela degli utenti e delle tariffe”.
Infine, Tolomei, ringraziando “l’ex sindaco Gaffeo e l’amministrazione precedente per la fiducia e la totale autonomia che mi hanno garantito”, alla domanda se abbia un rammarico risponde: “Mi sarebbe piaciuto partecipare alla fase di revisione del piano industriale che, come prevede la legge, deve essere rivisto ogni tre anni. Abbiamo messo a terra il piano industriale, facendo il lavoro secondo l’indirizzo ricevuto e mi dispiace non portare il mio contributo in questa ulteriore fase che ha una visione prospettica a dopo il 2026, ossia a dopo il Pnrr”.
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