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prefettura
10.09.2024 - 21:00
Da eroi che hanno combattuto la pandemia in prima linea a bersaglio di contestazioni, insulti o, nel peggiore dei casi, di aggressioni.
Sembra passato un secolo da quando il personale medico-sanitario era il simbolo di un Paese che lottava con tutte le proprie forze contro il Covid 19. Oggi, invece medici e personale sanitario hanno bisogno di essere tutelati. Troppi gli episodi che li vedono coinvolti, anche fisicamente, in aggressioni di vario genere.
E la provincia di Rovigo, seppure con numeri contenuti rispetto ad altre realtà, non fa purtroppo eccezione. Per questo martedì mattina, nella sede della Prefettura di Rovigo, il prefetto Clemente Di Nuzzo e il direttore generale dell’Ulss 5 polesana Pietro Girardi hanno siglato un protocollo d’intesa “a garanzia della pronta attivazione delle forze dell’ordine per la tutela degli operatori sanitari dell’azienda Ulss 5 polesana coinvolti in aggressioni o atti di violenza”.
La firma è avvenuta alla presenza dei vertici provinciali delle forze di polizia, ossia il questore Giovanni Battista Scali, il comandante provinciale della Guardia di finanza Antonio Morelli ed il comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri Edoardo Campora.
Secondo i dati riferiti dal direttore Girardi, “nei primi 8 mesi del 2024, abbiamo già rilevato ben 47 segnalazioni, di cui 8 classificate come infortuni Inail e, comunque, dal 2019 al 2024 gli infortuni Inail per aggressione, sono stati 49. Maggiormente colpiti sono i servizi di emergenza, il pronto Soccorso, la guardia medica. Tra le professioni, gli infermieri sono tra i professionisti più tormentati da episodi anche brutali”. E, ancora: “I dati riportati sono relativi esclusivamente alle aggressioni fisiche nei confronti degli operatori. A questi eventi vanno aggiunti tutte le forme di aggressione verbale e psicologica che avvengono in ambito ospedaliero e territoriale”.
“La firma del protocollo - ha spiegato il prefetto - rappresenta una esigenza particolarmente sentita manifestata dal direttore Girardi. La tutela del personale medico ospedaliero rispetto alle minacce di aggressione fisica è un tema attualissimo. Non vogliamo assolutamente che nel nostro ambito operativo, dove non ci sono state situazioni gravi, accadano questi episodi. La forza di polizia è presente all'ospedale di Rovigo con un presidio ma in tutte le strutture sanitarie, laddove si manifestassero problemi, le forze di polizia sono pronte a collaborare con il personale sanitario. Inoltre, questo è un segnale di collaborazione molto forte che intendiamo dare”.
In sostanza, il documento promuove un canale di contatto diretto con le forze dell’ordine, per garantirne la pronta attivazione e il tempestivo intervento, anche mediante la predisposizione di appositi servizi di vigilanza nei presidi ospedalieri, implementando il monitoraggio degli accessi. “Per arrivare al protocollo d’intesa, l’azienda sanitaria - ha evidenziato Girardi - ha fatto una ricognizione del rischio in tutti i propri presidi sanitari. Il documento prevede la tutela dei lavoratori attraverso i sistemi di teleallarme o di videosorveglianza in collegamento diretto con le forze dell’ordine. Questo ci permette di operare in tranquillità. Tranquillità che poi si riversa anche sugli utenti”.
Dal canto loro, i rappresentanti delle forze di polizia presenti hanno assicurato la massima disponibilità e collaborazione. In più, il questore Scali ha puntualizzato: “All’ospedale di Rovigo c'è un nostro presidio e stiamo pensando di aprire un posto di polizia anche all'ospedale di Adria”.
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