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Una scuola senza zainetto

L'iniziativa è stata presentata dalla scuola Sichirollo ai docenti riuniti al Seminario vescovile

Una scuola senza zainetto

Un progetto tutto innovativo quello della “scuola senza zaino”, già sperimentato dalla Scuola Giacomo Sichirollo di Rovigo che vuole però essere fatto conoscere per aumentare il benessere scolastico. A parlarne è stato il professore Marco Orsi, docente universitario e ricercatore, noto per le teorie sulla scuola senza zaino, in occasione di un momento formativo per insegnanti organizzato dalla Scuola Sichirollo con Roberto Spremulli, dirigente scolastico.

Un progetto regionale, di cui la Sichirollo è capofila e vede la collaborazione con l’istituto Tina Merlin di Belluno. Il primo incontro, per questo motivo, si è tenuto lunedì a Rovigo, mentre il secondo, in primavera, si terrà a Belluno.

Ad accogliere i numerosi docenti, la sala conferenze del Seminario vescovile. “Siamo contenti - ha detto Spremulli - di poter iniziare l’anno scolastico con questo incontro di qualità che ci vede collaborare, a livello regionale, per un’importante innovazione della scuola”. “Questo progetto - ha commentato Erika De Luca, assessore all’istruzione del Comune di Rovigo - è lodevole. Discuteremo con il professore Spremulli per la possibilità di esportare il più possibile questo modello, dialogando anche con altre scuole della città”.

“Il vostro - ha detto don Damiano Furini, vicario generale, ai presenti - è un lavoro estremamente importante i cui frutti si vedranno col tempo, quando ritroverete gli studenti dopo anni per salutarvi per strada”.

E’ poi iniziata la trattazione del professor Orsi intitolata “La spinta leggera che cambia l’insegnamento e la didattica” perché “la scuola è di per sé sempre una spinta innovativa” ha detto Orsi. Questo titolo gioca sul termine “nudge”, in inglese spinta gentile o leggera atta a creare nuove condizioni, anche pratiche, per nuovi percorsi. Queste le basi per una scuola nuova, più accogliente, pensata come comunità innovativa. E il primo gesto simbolico è proprio questo: togliere lo zaino, alleggerendosi ogni giorno.

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