Cerca

lutto in città

Addio Marco, “Eri un grande uomo”

Il sindaco Giovanni Rossi: “Sconvolto, lo conoscevo personalmente, era un caro amico”

Addio Marco, “Eri un grande uomo”

C’è profondo cordoglio nella comunità badiese per la perdita di Marco Ponzilacqua, investito lo scorso 17 luglio da una vettura in Transpolesana mentre stava soccorrendo una persona a sua volta vittima di un incidente. L’autista - soccorritore dell'ambulanza del Suem 118 - Croce Verde Adria, classe 1967 e residente nella frazione di Crocetta della cittadina altopolesana, dov’era conosciuto e stimato per la sua disponibilità verso il prossimo ha sofferto un’agonia durata quasi due mesi.

Per approfondire leggi anche:

“Mi dispiace tantissimo - sono le parole del sindaco Giovanni Rossi - con Marco c’era una conoscenza sia professionale che personale, essendo stato prima tecnico di fiducia del Comune, con il quale per anni abbiamo collaborato come amministrazione, poi da autista è diventato un collega di lavoro, a Trecenta ci vedevano quotidianamente. Per me è stato un caro amico, oltre ad un grande collaboratore e professionista”.

“Ciò che è accaduto - riprende il primo cittadino - dimostra come ancora possa esserci difficoltà e pericolosità nel lavorare. Un aspetto da sottolineare è poi quello del volontariato: Marco non si tirava mai indietro, dove c’era bisogno lui andava. Anche per questo è una grande perdita per la nostra comunità; era una persona buona, sempre disponibile, un gran lavoratore”.

Sui social, sono stati tantissimi ad esprimere il proprio cordoglio per il triste epilogo per le sorti del soccorritore, a partire dal governatore Luca Zaia che l’ha definito “un uomo che ha sacrificato sè stesso per il bene degli altri. Marco Ponzilacqua rappresenta un simbolo del valore e dell'importanza del servizio pubblico in situazioni di emergenza, un eroe silenzioso che rimarrà nei nostri cuori”.

Il locale Milan club, invece, sui propri canali social, ha scritto: “Come sempre le parole in queste occasioni sono difficili da trovare ed anche laddove si riesca, il nodo alla gola ne impedisce l'uscita ed una lacrima scende inevitabilmente. Ciao Marco, grazie per essere stato parte del nostro gruppo e nostro amico, non ti scorderemo mai”.

Alla luce di quanto accaduto, infine, anche la Cgil è intervenuta per unirsi al cordoglio e riaccendere i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro: “Apprendiamo con sconcerto il tragico epilogo di una storia che non sarebbe dovuta accadere - si legge in una nota firmata da Roberta Denanni, Pasquale Brenga e il segretario generale di Rovigo Pieralberto Colombo - Marco non è sopravvissuto al suo lavoro. Ed è proprio quando a morire è chi ha impegnato la propria vita a salvare quella degli altri che le parole diventano superflue. Quello che noi vogliamo è che Marco, adesso, possa continuare a salvare vite, portando l’attenzione su tematiche come la sicurezza per i lavoratori. Si continua a morire sul lavoro in tanti settori; questo rimane inaccettabile e deve essere una priorità a cominciare dalle istituzioni che hanno la responsabilità di guidare ad ogni livello il nostro Paese. Alla famiglia di Marco va il nostro più profondo cordoglio”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400