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Strage di pecore: 18 sbranate dai lupi

Preoccupazioni tra gli agricoltori locali

Animali sbranati dai lupi: è allarme

Nella tranquilla località di Fiamena, a Cesiomaggiore, la notte tra il 9 e il 10 settembre si è trasformata in un incubo per l'azienda agricola Zanella Furio. Un branco di lupi ha attaccato il pascolo, uccidendo diciotto pecore e ferendone altre sei. Questo evento, che ha scosso profondamente la comunità locale, non è un caso isolato, ma il secondo attacco subito dall'azienda in tre anni.

Le pecore, di razza Lamon, erano appena rientrate dall'alpeggio e stavano pascolando in una proprietà privata di un amico di Furio Zanella. Nonostante il recinto di sicurezza alto circa due metri e la presenza di cani da caccia, i lupi sono riusciti a eludere le difese e a compiere una strage. "Non me lo aspettavo", afferma Furio Zanella, visibilmente scosso. "Il mio amico ha un terreno ben protetto, eppure i lupi sono riusciti a entrare. È troppo: il bestiame lo teniamo per passione e per mantenere puliti i terreni, altrimenti invasi da piante ed erbacce".

Questo attacco non è un evento isolato. Tre anni fa, Zanella aveva già subito una perdita di venticinque capi a causa di un altro attacco di lupi. La situazione sembra peggiorare, con un aumento degli avvistamenti di lupi e delle loro incursioni nei pascoli. "Ogni giorno spero che i miei cavalli, asini e mucche in stalla e al pascolo in Val Canzoi siano ancora lì", continua Zanella. "Oltre al bestiame, vengono uccisi anche cervi, caprioli e mufloni, ormai spariti dalle nostre montagne. Si trovano carcasse ovunque, ma di questo nessuno parla. L'importante è proteggere il lupo, non le razze di animali in via di estinzione".

La presenza dei lupi non preoccupa solo gli agricoltori, ma anche la popolazione locale. Molti abitanti di Cesiomaggiore e delle zone limitrofe evitano di passeggiare nelle montagne per paura di incontrare un lupo. "Qualcuno deve intervenire al più presto", esorta Zanella. La paura e l'incertezza si diffondono, mentre le autorità sembrano concentrarsi più sulla protezione dei lupi che sulla sicurezza degli animali domestici e selvatici.

La questione della convivenza tra lupi e agricoltori è complessa. Da un lato, i lupi sono una specie protetta e svolgono un ruolo importante nell'ecosistema, controllando le popolazioni di ungulati come cervi e caprioli. Dall'altro, gli attacchi ai pascoli rappresentano una minaccia concreta per gli agricoltori, che vedono i loro sforzi e investimenti vanificati in una notte.

Quali soluzioni possono essere adottate per mitigare questo conflitto? Una possibilità è l'implementazione di misure di protezione più efficaci, come recinti elettrificati e l'uso di cani da guardiania specificamente addestrati per difendere il bestiame dai predatori. Inoltre, potrebbe essere utile un maggiore supporto da parte delle autorità locali e nazionali, sia in termini di risarcimenti per le perdite subite che di assistenza tecnica per migliorare le difese dei pascoli.

Furio Zanella e altri agricoltori della zona chiedono un intervento immediato e concreto. "Non possiamo continuare così", afferma Zanella. "Abbiamo bisogno di soluzioni reali e di un supporto tangibile. La nostra vita e il nostro lavoro dipendono da questo". La comunità locale si trova a un bivio, dove la necessità di proteggere una specie in via di estinzione deve essere bilanciata con la salvaguardia delle attività agricole e della sicurezza degli abitanti.


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