Cerca

L’EVENTO

Quel filo da Matteotti a Buozzi

Folto pubblico al convegno con mostra fotografica organizzato da Uil Veneto

Quel filo da Matteotti a Buozzi

“La libertà di espressione che abbiamo oggi, anche quella che abbiamo nei social, la dobbiamo a persone coraggiose che si sono sacrificate e hanno combattuto come Giacomo Matteotti e Bruno Buozzi. La libertà è un diritto che abbiamo conquistato lottando. Dobbiamo rispettarlo e preservarlo”. Con queste parole, Roberto Toigo, segretario generale Uil Veneto, ha dato inizio, nel pomeriggio di giovedì in Pescheria Nuova a Rovigo, al convegno incentrato sulla figura di Matteotti - a cento anni dal suo assassinio - e alla vicinanza politico-morale con Bruno Buozzi, sindacalista e deputato socialista che, come il collega frattense, divenne martire della follia dittatoriale venendo ucciso dai nazisti il 4 giugno 1944 a Roma.

Fratta Polesine e Pontelagoscuro, 20 chilometri di distanza tra i paesi natali di due dei più grandi politici italiani del “secolo breve”, 20 anni di distanza dall’assassinio di entrambi. A separali - solo geograficamente - il Po, in quel primo Novecento di un Polesine ancora in gran parte rurale, povero e marginale ma a unirli ci furono senz’altro gli ideali condivisi di giustizia sociale e libertà. Il loro legame, le loro aspirazioni e idee rivivono grazie alla nuova mostra fotografica inaugurata che rimarrà visitabile - con ingresso libero - oggi dalle 10 a mezzogiorno e dalle 16 alle 18; domani dalle 10 a mezzogiorno e dalle 16 alle 19 e infine domenica, dalle 10 alle 13.

Promossa da Uil Veneto, in collaborazione con la Fondazione Bruno Buozzi, l’iniziativa ha visto presenti un folto pubblico insieme a molti rappresentanti delle istituzioni locali: il prefetto Clemente Di Nuzzo, il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, il sindaco di Rovigo Valeria Ciattdin e quello di Fratta Giuseppe Tasso.

Durante la tavola rotonda del pomeriggio - nella quale sono intervenuti Maria Lodovica Mutterle (direttore Casa Museo Matteotti), Giorgio Benvenuto (presidente Fondazione Bruno Buozzi e già segretario generale Uil), Gino Gregnanin (coordinatore provinciale Uil Rovigo) e Diego Crivellari - tanti sono stati i temi toccati che hanno evidenziato il legame ma, soprattutto, la validità anche oggi - anzi, specialmente oggi - del messaggio tramandato dai due martiri della libertà.

“Come Uil Veneto ricordiamo Matteotti anche per la sua attenzione per i lavoratori. Dedicò la sua azione politica ai più deboli, in particolar modo ai braccianti del Polesine - ha sottolineato Toigo - la sua opposizione alle tendenze autoritarie del regime fascista gli costò la vita. Il suo esempio e il suo ricordo sono oggi quanto mai attuali”.

Al centro del dibattito anche i temi cari al mondo lavorativo: prendendo esempio dalla figura di Bruno Buozzi, il segretario Uil Veneto ha aggiunto: “Lottò per i diritti dei lavoratori tra i lavoratori che, in quei periodi bui in cui dominava la dittatura, erano ridotti a schiavi, senza orari, senza ferie, senza uno stipendio adeguato. La sicurezza? Non interessava e non esisteva. Chi si ammalava, era finito. La sua famiglia era finita con lui. Il suo impegno per la giustizia e per la libertà sono un monito ed un esempio anche oggi per le nuove generazioni”.

Monito che ha rilanciato anche Cittadin, ribadendo: “Sono figure che devono essere sempre di più conosciute da parte dei nostri ragazzi”. Quindi Tasso: “Avere unito, per questa occasione, Matteotti e Buozzi è stata una bellissima iniziativa”.

Poco prima dell’inizio dell’incontro, è stata deposta una corona d’alloro al monumento dedicato a Matteotti nell’omonima piazza: un ulteriore tassello per quel grande mosaico di celebrazioni che, a 100 anni, il Polesine vuole dare: per ringraziare chi, con la vita, si è speso per ciò che oggi diamo per scontato.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400