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Niente smartphone in classe: controlli al via

La nuova regola introdotta dal ministro Valditara vieta l'uso dei telefonini nelle scuole primarie e medie

Cellulari vietati a scuola: genitori furiosi col preside

Il 14 settembre 2024 segna una data importante per le scuole: è il giorno in cui entra in vigore la nuova normativa ministeriale che vieta l'uso dei telefonini nelle scuole primarie e medie. La regola, introdotta dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, è stata accolta con favore da molti dirigenti scolastici della città e della provincia. Tra questi, la preside Concetta Ferrara dell'Undicesimo comprensivo "Vivaldi" di Padova, che ha subito messo in pratica la nuova direttiva.

Concetta Ferrara, preside reggente dell'Undicesimo comprensivo "Vivaldi" e titolare del Nono Ic, ha ricordato la nuova norma già durante il suo saluto di inizio anno scolastico. In una comunicazione inviata agli studenti e alle loro famiglie, ha ribadito l'importanza di non portare cellulari a scuola. "La preside, i docenti e tutto il personale dell’Undicesimo IC augurano ai propri alunni un sereno e proficuo anno scolastico. Si ricorda che da quest’anno saranno rafforzati i controlli relativi all’uso degli smartphone in classe. Pertanto s’invitano i signori genitori a controllare che i propri figli non portino a scuola cellulari o altri analoghi devices", ha scritto Ferrara.

I controlli sul rispetto della nuova regola saranno effettuati fin dai primi giorni di scuola dai collaboratori e dagli stessi docenti. "Ogni volta che all’interno dei miei plessi sarà individuato un telefonino in classe, sarà subito sequestrato e portato in presidenza", spiega Ferrara. "Sarà poi mio compito contattare i genitori e farli venire a scuola a recuperare il cellulare, beccandosi naturalmente la mia ramanzina per non aver controllato che il figlio non portasse a scuola il telefonino".

La preside Ferrara non è l'unica a sostenere la nuova norma. Quasi tutti i presidi delle scuole di Padova si sono detti favorevoli al divieto di portare a scuola i telefonini. Tra questi, Andrea Muto, titolare al Severi e reggente al Secondo IC, e Giuseppe Turetta, titolare al Calvi e reggente all'IC di Monte Galdella. La convinzione comune è che il provvedimento di Valditara sia giusto e necessario per garantire un ambiente scolastico più sereno e sicuro.

Ma perché vietare i telefonini in classe? La risposta è semplice: per evitare distrazioni, episodi di bullismo e cyberbullismo. "Solo in questo modo i ragazzini poco educati smetteranno di fare le foto ai docenti mentre prestano servizio per poi magari postarli anche su Tik Tok", sostiene Ferrara. "Solo così si possono evitare anche tanti casi di bullismo e di cyberbullismo che, purtroppo, si verificano in molte scuole".


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