VOCE
ceregnano
17.09.2024 - 11:26
Nell’auditorium L. Barin di Ceregnano si è svolto, martedì 10 settembre alle ore 21.00. un incontro Rovigo dal titolo: “Autonomia differenziata tra narrazione e realtà”.
L’evento è stato promosso, ed organizzato, dal Coordinamento Progressisti, Ceregnano, Gavello e Villadose in collaborazione con Anpi e Cgil ha avuto l’intento di approfondire i pericoli dell'autonomia differenziata e raccogliere le ultime firme al fine di chiedere il referendum per abrogare la legge promossa dall’ex Ministro Calderoli.
Sono intervenuti, moderati da Mirko Bolzoni, il Prof. Michele Di Bari dell'Università di Padova, l’esponente di Giuristi Democratici Veneto, l'Avv. Mario Faggionato, e Giacomo Vendrame in rappresentanza della Cgil, che si è impegnata per raggiungere la quota delle 500.000 firme necessarie affinché il quesito referendario possa essere sottoposto al vaglio della Corte di cassazione.
Vendrame, Responsabile organizzativo Cgil Veneto, ha dichiarato che la soglia necessaria è già stata superata indice che vi è una preoccupazione diffusa che è stata colta anche da altre di associazioni, sindacati annunciando che tutto il centro sinistra è schierato per la sua abrogazione. Ciò che è emerso, unanime, dagli interventi è che, se non dovesse essere abrogata, le conseguenze potrebbero costituire un grave e pericoloso indebolimento economico e finanziario anche delle regioni del Nord costrette al confronto diretto con entità statali più forti.
L’intervento del Prof. Di Bari ha sottolineato: “La legge Calderoli arriva in maniera estemporanea se si considera che oggi si cercano sinergie europee per trattare nel mondo da posizioni di forza”. Vendrame a cui Vendrame ha aggiunto: “L'attribuzione delle 23 deleghe e delle 500 funzioni, determinerebbe una probabile incapacità da parte delle 20 burocrazie regionali a gestire nuove competenze per le quali occorrono conoscenze specifiche”.
L'avvocato Faggionato ha allertato i presenti spiegando come queste funzioni, di fatto ingestibili sul piano regionale, probabilmente dovranno essere assegnate al privato determinando la concreta occasione di lucrare sui diritti fondamentali di tutti cittadini. Il Prof Di Bari, con competenza scientifica e con una capacità esemplificativa straordinaria, ha spiegato che, fra le deleghe attribuibili in via esclusiva alle regioni, secondo la Legge in questione, vi sono materie quali l'ambiente, la salute, la finanza, le infrastrutture, il commercio internazionale.
Ciò andrebbe a discapito del principio costituzionale di unicità ed indivisibilità della Repubblica, oltre a quello di solidarietà, sottolineando altresì che farebbe vacillare il principio di eguaglianza fra i cittadini e tutti questi elementi rappresenterebbero seri elementi di incostituzionalità presenti nella norma. L'Avv. Faggionato ha evidenziato che, secondo i principi della legge Calderoli, verrebbe esautorato il Parlamento della funzione legislativa conferendo al Governo il potere di normare, con decreti presidenziali di rango inferiore e, soprattutto sottratti al dibattito democratico che solo il Parlamento può garantire.
Folto il pubblico in sala dove erano presenti anche i consiglieri di minoranza Baldo, Stoppa e Scaroni del Comune di Ceregnano e Moda, Zagato e Vanini del Comune di Gavello, il Segretario generale della Cgil Rovigo, Pieralberto Colombo e la responsabile dell'Anpi, Antonella Toffanello.
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