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veneto
17.09.2024 - 08:50
Il caso di Valentina Boscaro, la 33enne di Padova condannata per l'omicidio del fidanzato Mattia Caruso, continua a far discutere. Dopo una serie di vicissitudini giudiziarie, il Tribunale del Riesame di Venezia ha deciso di concederle gli arresti domiciliari, accogliendo il ricorso del suo difensore, il professor Alberto Berardi. Questa decisione arriva dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato un precedente diniego alla scarcerazione, ordinando una nuova valutazione del caso.
La sera del 25 settembre 2022, ad Abano Terme, si è consumato un dramma che ha lasciato un segno indelebile nella comunità. Mattia Caruso, il fidanzato di Valentina Boscaro, è stato trafitto da una coltellata al cuore mentre la coppia si trovava in macchina. Un gesto estremo che ha portato alla morte del giovane e all'arresto della Boscaro. Durante le indagini, Valentina è stata posta agli arresti domiciliari, una misura dettata anche dalla presenza di una bambina minorenne. Tuttavia, la Corte d'Assise di Padova, condannandola in primo grado a 24 anni di reclusione, ha deciso per il suo trasferimento nel carcere veronese di Montorio.
Il Tribunale del Riesame di Venezia ha accolto il ricorso del difensore di Valentina, il professor Alberto Berardi, che aveva impugnato il primo diniego alla scarcerazione. La Corte di Cassazione, infatti, aveva annullato il provvedimento dei giudici lagunari, ordinando una nuova valutazione del caso secondo le sue indicazioni. Ora, Valentina Boscaro torna a casa, sempre in regime detentivo con il braccialetto elettronico, in attesa del terzo e ultimo grado di giudizio in Cassazione. Una decisione che solleva molte domande: è giusto concedere i domiciliari a una persona condannata per omicidio? Quali sono le implicazioni per la sicurezza pubblica e per la famiglia della vittima?
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