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Carcere, “manca personale”

L'allarme dei sindacati

Carcere, “manca personale”

Personale carente e sotto stress e luogo di lavoro spesso poco sicuro. L’unione sindacati di polizia penitenziaria con una delegazione nazionale guidata dal presidente Giuseppe Moretti ha fatto ieri un sopralluogo nel carcere di Rovigo.

L’istituto penitenziario, che accoglie 250 detenuti, di cui 90 “As2” ovvero di alta sicurezza, soffre di una carenza di personale oramai cronica. “Abbiamo effettuato delle verifiche sui luoghi di lavoro per vedere le condizioni anche rispetto alla loro salubrità - dichiara Moretti - Abbiamo riscontrato che la pianta organica è oggi carente rispetto alla reale necessità con compressione di congedi e riposi. Le sei ore giornaliere minime diventano otto ore e ci sono situazioni di stress correlato”.

Inoltre nella ricognizione fatta dal sindacato “abbiamo rilevato alcune carenze nei luoghi di lavoro come alcuni box mancanti dove il personale dovrebbe lavorare. In alcuni siti ci sono sistemi non funzionanti come l’automazione degli accessi. In questo caso - spiega ancora Moretti - il personale deve utilizzare sistemi manuali per l’apertura e la chiusura dei cancelli camminando tutto il giorno da una parte all’altra”.

Aggiunge Marco Gallo componente della segreteria interregionale Uspp: “Mancano unità nei turni pomeridiani e serali, con dipendenti andati in pensione, anche l’arrivo di qualche unità è stato compensato con l’uscita e il bilancio è invariato. La pianta organica per Rovigo è di 183 unità. Al momento i dipendenti sono 123. Con il personale sottoorganico, il lavoro straordinario aumenta e anche i compiti di ciascuno. Noi faremo una relazione agli organi competenti su quanto riscontrato. Si tratta di un problema che ha carattere nazionale, sia chiaro, non dipende dalla gestione locale del carcere”.

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