VOCE
tribunale di rovigo
19.09.2024 - 17:21
Giacomo Magaraggia, 34 anni, durante uno dei viaggi che amava
La Procura della Repubblica chiede l'archiviazione, per l'indagine legata alla morte del giovane Giacomo Magaraggia, conosciutissimo e profondamente amato a Rovigo, mancato ad appena 34 anni, il 30 ottobre 2020. Giacomo, sofferente da qualche giorno, si spense al pronto soccorso dell'ospedale di Rovigo, dove era stato portato alla luce del peggioramento delle sue condizioni.
Per approfondire leggi anche:
E la famiglia torna ad opporsi. Il nuovo capitolo di uno scontro legale che ha visto il padre di Giacomo, Roberto, giornalista, intellettuale, ex amministratore e politico, manifestare anche all'esterno del tribunale per chiedere giustizia, ritenendo, evidentemente, di non averne a oggi ricevuta.
Per approfondire leggi anche:
L'indagine, su impulso della famiglia, era stata riaperta a primavera, dopo una precedente archiviazione, ma, ora, arriva la notizia di una nuova richiesta di archiviazione. Come conferma la nota stampa della Procura.
"La Procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto la archiviazione - spiega la nota del procuratore, Manuela Fasolato - in data 25/7/2024 nell’ambito di un procedimento penale contro ignoti per le ipotesi di reato di reato di cui agli artt. 48 e 479 c.p. (falso per induzione) in Rovigo il 3/11/2020 e Padova il 17/11/20 e all’art. 590 sexies c.p. (omicidio colposo in ambito sanitario) in Rovigo il 30/10/2020 in relazione al decesso di un giovane (si tratta, appunto, di Giacomo Magaraggia, ndr), deceduto al Pronto soccorso dell’Ospedale di Rovigo il 30/10/2020, procedimento in precedenza già archiviato e di cui era stata disposta dalla Procura della Repubblica di Rovigo la riapertura delle indagini".
"Le indagini preliminari svolte sono consistite, oltreché nel riesame e approfondimento della documentazione medica, degli atti e dei verbali del procedimento precedentemente archiviato, anche nella assunzione come persone informate sui fatti - 10 medici e 2 persone offese - familiari del deceduto, nonché nello svolgimento di consulenza tecnica medico legale la quale ha escluso la sussistenza di errori, inadeguatezze o ritardi nella gestione clinico-assistenziale e terapeutica di M.G. (La Procura utilizza, per riserbo, le iniziali, ma si tratta, ovviamente di Giacomo Magaraggia) da parte di medici da cui possa essere dipeso il decesso, nonché ha acclarato la correttezza e proporzionalità degli interventi specialistici prestati in condizione di urgenza, in considerazione della forma di presentazione “atipica” della patologia e del quadro sviluppato da M.G., che determinava una progressione atipica sotto il profilo clinico che culminava con l’exitus per insufficienza miocardica acuta su base meccanica, evento di fatto ex ante concretamente non prevedibile, né prevenibile da parte dei curanti che si sono succeduti in data 30 ottobre 2020".
"Quest’ufficio - prosegue la comunicazione - ha ritenuto conseguentemente all’esito di tutte le indagini preliminari svolte che, alla luce di tutti gli accertamenti ulteriori e della consulenza tecnica medico legale svolta che ha analizzato compiutamente la documentazione medica acquisita - consulenza che si è ritenuto sia giunta a conclusioni scevre da errori logici e da altri vizi che ne inficino il risultato - non vi fossero elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari che consentissero di formulare una ragionevole previsione di condanna, come richiesto dall’attuale art.408 cpp post Riforma Cartabia, sia per l’ipotesi di omicidio colposo per responsabilità medica cui all’art.590 sexies c.p. in relazione al decesso di M. G. avvenuto all’ospedale di Rovigo il 30/10/2020, che per l’ipotesi di falso per induzione a carico di pubblici ufficiali e ciò in particolare in quanto secondo i consulenti tecnici medico legali il dato riportato in un documento medico, e che i familiari contestavano come non vero, non influiva nella cura e diagnosi e rilevava come mero errore materiale nella trasmissione di informazioni nell’ambito clinico-anatomo patologico (trattasi di una postilla contenuta in appunti redatti in occasione del riscontro autoptico da parte un medico della UocAnatomia Patologica dell’Ulss 5 di Rovigo, ove nella parte iniziale erano riportate notizie indicate come riferite da un familiare a un medico del P.s, inviati informaticamente a medico di altro ospedale per mezzo di un applicativo ospedaliero come completamento di dati medici utili); inoltre, l'insussistenza del reato di falso per induzione - in relazione cioè alla potenziale falsità della circostanza riportata in un documento medico e indicata come riferita da un familiare ad un medico e che i familiari negano (aspetto che pure è stato approfonditamente investigato in quanto vi sono versioni difformi su come sono andati i fatti in occasione dell’accesso al P.S. e di quanto accaduto in seguito) - è stata valutata anche sotto il profilo dell’elemento soggettivo del dolo, ritenuto mancante nel caso di specie per più ragioni, esplicitate nella richiesta di archiviazione, tra cui il fatto che la affermazione riportata sul suddetto documento medico non aveva diretto rilievo causale con il decesso, come accertato in sede di consulenza tecnica medico legale svolta dalla Procura. Le persone offese hanno presentato opposizione al Gip alla suddetta richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Rovigo".
Ora, quindi, sarà il giudice per le indagini preliminari a valutare il da farsi. Se, cioè, accogliere la richiesta di archiviazione della Procura, ossia fare calare il sipario sul procedimento, o se disporre ulteriori approfondimenti.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE