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Veneto

Difendono una donna dalla rapina, ucciso uno dei giovani

La tragedia a Mestre, perde la vita Giacomo Gobbato, l'amico ferito

Tentano di difendere una donna da un'aggressione, ucciso uno dei giovani

MESTRE - Una tragedia di inaudita gravità ha colpito la città di Mestre venerdì 20 sera, quando Giacomo Gobbato, 26 anni, ha perso la vita nel tentativo di difendere una donna da un’aggressione in corso del Popolo a Mestre. Giacomo, assieme a un amico, ha cercato di fermare l’aggressore che, in preda alla furia, li ha accoltellati entrambi. Purtroppo, Giacomo non ce l’ha fatta: è deceduto poco dopo essere stato trasportato all’ospedale di Mestre. Il suo amico, Sebastiano, è rimasto ferito ma è attualmente in via di guarigione.

La serata era iniziata in modo spensierato. Luca aveva invitato Giacomo e il suo amico Sebastiano a unirsi a lui per festeggiare il compleanno di un amico insegnante in un bar a Mestre. "Eravamo insieme alla festa di un amico. Finito il compleanno, io sono ripartito per Jesolo, mentre Giacomo e Sebastiano sono rimasti ancora un po'", racconta Luca. Poco dopo, la tragedia. Giacomo e Sebastiano si erano incamminati quando hanno sentito le grida di una donna che chiedeva aiuto. Era stata appena rapinata e picchiata. Senza esitare, i due amici sono intervenuti, riuscendo a recuperare lo zaino della donna dal rapinatore. Ma l'uomo, in preda a una furia cieca, ha tirato fuori un coltello e si è accanito su di loro. Giacomo è stato colpito all'addome, mentre Sebastiano è stato ferito al ventre e a una gamba.


"Non si è fermato dopo aver colpito mio figlio", racconta Luca con voce rotta. "Ha lasciato Giacomo e Sebastiano a terra e ha aggredito un'altra ragazza, anche lei finita in pronto soccorso ferita". La violenza dell'aggressore è stata inaudita, lasciando dietro di sé un tragico bilancio di dolore e sofferenza. Luca è stato richiamato dall'amico di Giacomo mentre era quasi arrivato a casa. "Torna subito indietro, hanno accoltellato Giacomo", gli ha detto. Con il cuore in gola, Luca ha invertito la marcia e si è precipitato sul luogo dell'aggressione. "Non ho potuto vedere mio figlio. Era già dentro un'ambulanza. La dottoressa mi ha detto: 'Stiamo facendo il possibile, ma le condizioni sono gravissime'".

Il gesto di coraggio di Giacomo ha scosso l’intera comunità. Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo dolore e cordoglio per la famiglia del giovane, lodando il suo eroismo: "È sconvolgente che Giacomo abbia perso la vita nel tentativo di aiutare una donna in pericolo. È un atto di straordinario coraggio, che non può e non deve passare inosservato". Zaia ha poi sottolineato l’importanza di aumentare le misure di sicurezza a Mestre, una città cosmopolita che, a suo avviso, necessita di una maggiore presenza delle forze dell'ordine.

 Giacomo era un ragazzo straordinario, come lo descrive il padre Luca Gobbato, ex direttore generale dell’azienda di rifiuti JTACA di Jesolo. "Era un figlio generoso, sempre pronto ad aiutare gli altri senza pensarci due volte", racconta Luca con le lacrime agli occhi. "Amava la musica, suonava il basso e la chitarra, e aveva una passione per i tatuaggi. Lavorava per un grosso centro di tatuaggi a Vicenza".

Anche il Movimento 5 Stelle, attraverso la capogruppo Erika Baldin, ha espresso profondo cordoglio per la morte del giovane. Baldin ha denunciato l’escalation di violenza e il problema della diffusione di droghe pesanti nella città, criticando l’inerzia delle istituzioni: "Non è più il tempo delle parole. La situazione è sotto gli occhi di tutti e non si può continuare a promettere sicurezza senza intervenire concretamente".

Il tragico evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulle politiche di prevenzione a livello locale e nazionale. Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC/SE, insieme ai suoi colleghi Gianluca Schiavon, Renato Panciera e Paolo Benvegnù, ha espresso solidarietà alla famiglia e agli amici di Giacomo, sottolineando però l'importanza di evitare strumentalizzazioni politiche. «Giacomo è stato ucciso da un singolo, non da un’etnia», ha dichiarato, ammonendo contro l’uso di questo episodio per alimentare odio e divisioni sociali.

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