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La ciclabile da vergogna, persa nell'erbaccia

“Nei giorni scorsi c’è stata una manifestazione internazionale, Rovigo ha fatto una figuraccia”

La ciclabile da vergogna, persa nell'erbaccia

Più che una ciclabile, una giungla. Con sterpaglie, erbacce e ramaglie fino alle ginocchia. In una zona che da anni è al centro di un megaprogetto sovracomunale, ormai agli sgoccioli, che proietta Rovigo e l’argine dell’Adige fra le località venete destinate al cicloturismo e al turismo lento e sostenibile. Il progetto è quello della ciclabile cosiddetta “destra Adige” e che, grazie a investimenti e ai successivi lavori, ha reso l’argine del secondo fiume più lungo d’Italia un itinerario suggestivo da percorrere in bicicletta.

A Rovigo, però, il percorso presenta delle criticità: all’altezza del ponte ferroviario che attraversa l’Adige a Granzette, dove la ciclabile dalla sommità dell’argine scende verso il corso del fiume per consentire il passaggio sotto al ponte si trova una vera e propria giungla incolta.

Il che ha procurato a Rovigo una figuraccia a livello internazionale se si considera che nei giorni scorsi il percorso è stato al centro di una competizione alla quale hanno partecipato anche squadre di atleti provenienti dalla Germania e dall’Austria. A raccontarlo è Sandro Baracco di Rovigo: “La manifestazione podistica partiva da Resia, in Alto Adige dove sorge l’Adige, per terminare alla foce a Rosolina mare. Ebbene, gli atleti hanno dovuto attraversare una giungla anziché una ciclabile. Non voglio pensare a cosa avranno pensato quando sono giunti a Rovigo. Una vergogna”.

Allargando l’obiettivo, Sandro Baracco incalza: “Il problema non è solo il sottopasso ferroviario di Granzette con l’erba alta ma tante altre ciclabili di Rovigo. Alcune create vent'anni fa e mai oggetto di manutenzione come la ciclabile della Commenda, altre di nuova costruzione ma lasciate nell'incuria. Faccio circa 20.000 chilometri all'anno in bici e viaggio ovunque, dentro e fuori Italia, ma Rovigo fa proprio pena”.

Il problema dell’incuria del verde lungo la ciclabile dell’Adige è stato posto all’attenzione della giunta in consiglio comunale, attraverso una interrogazione del consigliere del Forum dei cittadini Matteo Masin. Alla quale ha risposto l’assessore Lorenzo Rizzato: “Attualmente quell’area non è di competenza di Asm - ha affermato Rizzato - perché non rientra nel contratto di gestione del verde pubblico che il Comune ha siglato con la municipalizzata, ma rientra in una convenzione con soggetti terzi, tra l’altro non del territorio, che hanno il compito di tenere pulita la ciclabile. A differenza di quanto si possa pensare, non tutte le aree verdi del territorio comunale sono di gestione diretta di Asm. Anche l’area verde di via Baruchello non rientra nel contratto con la spa e, infatti, si vede. L’idea è di rivedere tutta questa gestione e questi contratti perché, evidentemente, date le tante segnalazioni bisogna intervenire. L’idea è di coinvolgere di più Asm o migliorare queste tipologie di convenzioni”.

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