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Assaltano il tabaccaio: beccati, patteggiano

Lei aveva fatto da palo, lui aveva aggredito la negoziante

Assaltano il tabaccaio: beccati, patteggiano

Hanno patteggiato per la tentata rapina all’esercizio di via Benvenuto Tisi da Garofolo

Hanno patteggiato entrambi, per il tentativo di rapina messo a segno lo scorso 16 febbraio alla tabaccheria rivendita numero 62 di via Benvenuto Tisi da Garofolo, vicina al parco Maddalena, nel quartiere commenda.

Di fronte al giudice del tribunale di Rovigo si trovava una coppia di conviventi. Formalmente, l’accusa era la medesima, per entrambi, in concorso, per quanto i ruoli, a quanto emerso dalla ricostruzione della squadra mobile della questura di Rovigo, fossero in parte differenti.

Nella sera dello scorso 16 febbraio, infatti, la donna avrebbe agito sostanzialmente da “palo”, ossia entrando in negozio come una cliente qualunque. Una maniera, probabilmente, per distogliere l’attenzione della titolare da quanto sarebbe accaduto da lì a poco.

Ossia, l’ingresso del rapinatore vero e proprio, il compagno, che, con il volto seminascosto da una mascherina e brandendo un tubo metallico, fece irruzione in negozio, raggiungendo il retro del bancone e mettendo le mani al collo dell’esercente. In quel momento, tra l’altro, impegnata con un altro cliente.

Il duo, però, non aveva evidentemente messo in conto la reazione del marito della negoziante, che corse immediatamente in suo soccorso, ingaggiando una colluttazione con il bandito e riuscendo a disarmarlo. A quel punto, i due si diedero alla fuga.

Dopo il primo intervento delle Volanti, le indagini vennero prese in mano dal personale della squadra mobile che, grazie agli elementi raccolti, accentrò l’attenzione sulla coppia. Una perquisizione nell’abitazione consentì, poi, di raccogliere altre evidenze.

Da qui, la denuncia a piede libero che ha portato la coppia di fronte al giudice per le udienze preliminari. Nella mattinata di oggi, giovedì 26 settembre, i due, assistiti dall’avvocato Marcello Gnan del foro di Rovigo, hanno scelto di patteggiare la pena, dicendosi anche profondamente pentiti dell’accaduto. Sono riusciti ad ottenere la attenuanti generiche. Alla fine, la pena per l’uomo è stata di 2 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione, mentre alla donna sono toccati 1 anno e 10 mesi, con la sospensione condizionale della pena.

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