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Sebastiano, 22 mesi, sconfigge il tumore infantile

Grazie alla diagnosi precoce e a trattamenti intensivi

La straordinaria storia di Sebastiano: un bambino di 22 mesi guarisce da un tumore infantile

La vicenda di Sebastiano, un bambino di soli 22 mesi di Spresiano, è una di quelle storie che riscaldano il cuore e offrono speranza. Sebastiano ha combattuto e vinto una battaglia contro un sarcoma embrionale alla scapola, un tumore maligno diagnosticato alla nascita. La sua guarigione è stata resa possibile grazie a una diagnosi precoce e a un trattamento intensivo, che ha incluso dodici cicli di chemioterapia e altrettanti di radioterapia.

La storia di Sebastiano inizia con una diagnosi precoce, un elemento cruciale che ha permesso di affrontare tempestivamente la malattia. La giovane mamma di Sebastiano, Giulia, ha raccontato come la scoperta del tumore abbia cambiato radicalmente la loro vita. "L'ultima risonanza e la Tac hanno mostrato che non c'è più traccia del tumore," ha dichiarato Giulia, visibilmente sollevata. Il 19 settembre scorso, Sebastiano è stato sottoposto a un intervento in day hospital per la rimozione del catetere venoso utilizzato per le terapie.

Il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, ha voluto condividere la gioia per la guarigione di Sebastiano sul suo profilo Facebook, sottolineando l'importanza di raccontare storie positive. "C'è tanto bisogno di storie a lieto fine da raccontare," ha scritto il sindaco, esprimendo l'emozione provata nel vedere il piccolo Sebastiano finalmente libero dalla malattia.

Affrontare dodici cicli di chemioterapia e altrettanti di radioterapia non è stato facile per Sebastiano e la sua famiglia. Ogni ciclo rappresentava una sfida, un passo verso la speranza di una vita normale. "Ora il bambino potrà vivere quella quotidianità che ormai da un anno era difficile," ha spiegato Giulia, evidenziando come le terapie avessero reso Sebastiano molto debole.

Nonostante la guarigione, il percorso di Sebastiano non è ancora concluso. "Dovremo continuare i controlli, le risonanze e la Tac ogni tre mesi," ha spiegato Giulia. Il rischio di recidive è infatti elevato, e il primo anno sarà particolarmente critico. Tuttavia, la famiglia di Sebastiano rimane positiva e speranzosa. "I medici ci hanno detto che il primo anno sarà più difficile perché il tipo di neoplasia che ha colpito Sebastiano può tornare con una alta percentuale in qualsiasi parte del corpo. Noi però siamo positivi e speriamo che vada tutto per il meglio."

e.

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