VOCE
Adria
29.09.2024 - 12:29
Il futuro dell’energia si chiama Cer, ovvero comunità energetiche rinnovabili. Si tratta di gruppi, giuridicamente riconosciuti, tra enti pubblici, soggetti privati, aziende e semplici cittadini per condividere produzione, consumo e commercializzazione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili, in modo particolare impianti solari.
E’ stato questo il tema della recente conviviale del Rotary club di Adria con ospite Andrea Tasinato, presidente del Consorzio veneto per l’energia, soggetto di diritto privato a totale partecipazione pubblica, che al 31 dicembre scorso contava 1.003 soci. Non ha scopo di lucro, né alcuna vocazione commerciale. Svolge un ruolo di sostegno e supporto sia nella fase di costituzione della Cer che nella loro gestione amministrativa.
Classe 1968, laureatosi in economia e commercio con indirizzo aziendale all’Università di Venezia e specializzatosi nella Scuola di finanza aziendale Ifaf di Milano, si è interessato fin dall’inizio del suo percorso professionale al settore della consulenza strategica e direzionale in diverse aziende, locali e nazionali. Dal 2018 è presidente del Cev con deleghe operative per progettazione e sviluppo nuovi progetti, green energy (geotermia, solare), efficienza energetica.
L’ospite è stato presentato dal presidente del sodalizio Giovanni Vianello e subito dopo ha introdotto l’argomento sottolineando l’importanza di prendere conoscenza su questi nuovi modi di produrre energia, ma soprattutto sul ruolo centrale e responsabile del cittadino.
Tasinato ha esordito spiegando subito che cosa sono le comunità energetiche rinnovabili, in sigla Cer, fornendo una chiara definizione e spiegandone funzionamento e scopi. “Dal 2019 - ha detto - sono state introdotte, anche in Italia, le Comunità energetiche rinnovabili o Energy community previste dalla direttiva europea Red II. Una Cer consiste in un’associazione, o altro soggetto giuridico, tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali, piccole e medie imprese, che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale”.
E ancora: “Una Cer è un soggetto giuridico basato sulla partecipazione aperta e volontaria di soggetti chiamati azionisti o membri; componenti della Cer possono essere cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali o amministrazioni comunali, purché la loro partecipazione non costituisca attività principale. I membri della Cer appartengono a tre categorie: produttore, consumatore e produttore/consumatore (prosumer)”.
Entrando nel dettaglio ha spiegato che “i consumatori sono gli intestatari di uno o più punti di consumo sul territorio (pod); i produttori sono coloro che posseggono uno o più impianti fotovoltaici sul territorio comunale; i produttori/consumatori sono coloro che hanno le caratteristiche sia dei consumatori, perché sono intestatari di almeno un punto di consumo, sia dei produttori, in quanto hanno almeno un impianto fotovoltaico”.
E ancora: “I soci consumer possono beneficiare di un contributo economico basato sulla capacità di autoconsumo virtuale, che viene effettuato in funzione della capacità produttiva degli impianti messi a disposizione nella Cer. I soci prosumer, oltre al privilegio potenzialmente a loro riservato, possono beneficiare di un contributo correlato all’energia proveniente dai loro impianti, che verrà autoconsumata virtualmente dalla Cer”.
Nel fare un esempio concreto ha mostrato il caso di “un Comune che realizza sopra il tetto di una scuola un impianto fotovoltaico: l’energia elettrica, prodotta e non autoconsumata, diventa disponibile per essere consumata dai soggetti che fanno parte della Cer: è come se il cittadino facente parte della Cer avesse sul tetto della propria abitazione un impianto fotovoltaico, che invece non ha”.
Tasinato ha inoltre fatto sapere che “un membro Cer non deve cambiare il proprio fornitore di energia, non deve eseguire lavori, può uscire dalla Cer quando vuole, mantiene tutti i diritti del cliente finale, restando quindi libero di scegliere il proprio fornitore energetico. Deve però avere un semplice ma importante accorgimento, ossia consumare energia elettrica nelle fasce orarie in cui l’energia elettrica è disponibile ovvero quando l’impianto produce; deve modificare l’abitudine del consumo e concentrare i consumi di energia negli orari indicati dalla Cer, ciò può dar luogo a un vantaggio economico”. Concludendo ha osservato che “scopo della Cer è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri associati, sfruttando l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, inoltre garantisce una riduzione dello spreco energetico e promuove la condivisione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale”.
Al termine il presidente Giovanni Vianello si è fortemente congratulato con l’ospite per la chiarezza nell’esposizione delle diverse problematiche e gli ha fatto dono di una stampa che riproduce il Canalbianco, piazza Cavour e il teatro Comunale.
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