VOCE
Urbanistica
01.10.2024 - 06:00
La strada verso la modifica dell’articolo 23 delle Norme tecniche attuative del Piano particolareggiato dell’Interporto è tracciata: la giunta comunale sta lavorando per portare il testo in consiglio comunale e il via libera a quanto annunciato dal sindaco Valeria Cittadin. Questione di qualche settimana e l’impegno preso dal centrodestra in campagna elettorale approderà tra i banchi della sala consiliare.
A dirlo è l’assessore all’Urbanistica Andrea Bimbatti che spiega: “Stiamo riguardando tutta la pratica di Interporto perché ci sono delle questioni aperte sulle quali ci confronteremo con l’amministratore delegato Vitaliano Bressanin. Poi rivedremo tutta la situazione generale delle norme in essere, perché il piano dell’Interporto è un piano ancora valido, attivo, e infine andremo ad inserire la modifica dell’articolo 23 che ovviamente sarà prima condivisa, anche se la modifica è già stata anticipata e la volontà dell’amministrazione rimane quella. Chiaramente, non c’è alcuna intenzione di far arrivare industrie insalubri o creare danni alla salute dei cittadini, temi sui quali sindaco e amministrazione sono assolutamente attenti e vigili. Da questo punto di vista non mancherà l’attenzione e la tutela al territorio. Però è una modifica che ci siamo impegnati a fare e che confermiamo sicuramente nelle prossime settimane”.
Il tema dell’articolo 23 è stato riproposto anche durante l’ultima seduta dell’aula, venerdì scorso, attraverso due interrogazioni presentate dal capogruppo del Forum dei cittadini Matteo Masin con le quali chiede alla giunta “come intenda possibile o ipotizzabile modificare l’articolo 23 nel senso di togliere il riferimento al divieto di ulteriore aggravio della salubrità e della qualità dell’ambiente, quando invece questo impegno è cogente nella normativa regionale, nazionale ed europea, che il Comune di Rovigo si trova solidalmente impegnato a rispettare in termini generali in tutte le proprie azioni e per tutto il proprio territorio” facendo presente che “l’articolo 23 stesso fa riferimento preciso alle industrie insalubri di I classe e prevede comunque che in alternativa il gestore possa mettere in atto interventi concreti volti a ridurre le emissioni nocive”.
Nella seconda richiesta, invece, più centrata sull’area dell’Interporto, Masin chiede di conoscere “se le ditte: E-Factory, Iniziative industriali e Trentin Ghiaia siano tutt’ora in piena disponibilità delle aree per cui avevano chiesto la realizzazione, rispettivamente, di centrale ad olio di colza, macinazione klinker e bitumificio”.
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