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Iras, passi verso la privatizzazione

Per il sindaco ormai è l’unica strada percorribile: “Altrimenti si portano i libri in tribunale”

Iras, passi verso la privatizzazione

Il piano inclinato, ormai, è impossibile da raddrizzare: la corsa verso l’esternalizzazione del servizio di gestione di Iras è inarrestabile. Tant’è che “proprio in questi giorni si dovrebbe insediare la commissione che valuterà l’offerta presentata alla manifestazione di interesse” indetta da Azienda Zero. A fornire qualche aggiornamento sul “caso Iras” è il sindaco Valeria Cittadin che, fin dai primi giorni della sua elezione, ha seguito la vicenda in prima persona. “Dopo la valutazione dell’offerta da parte della commissione - prosegue Cittadin - si farà il bando vero e proprio per l’aggiudicazione”. I tempi, insomma, sono lunghi ma non lunghissimi e, comunque, la casa di risposo comunale, la più antica presente in Polesine, non ha alternative. Ed il sindaco lo rimarca, come già aveva fatto in consiglio comunale lo scorso 18 settembre parlando, senza mezzi termini, di “situazione tragica”: “Ribadisco che la strada è quell’esternalizzazione - afferma Cittadin - diversamente si portano libri in tribunale”. Insomma, non ci sono alternative, vista la situazione in cui versa l’ente. Situazione che proprio il sindaco aveva descritto in aula snocciolando qualche numero. Iras ha debiti per 14 milioni di euro: 5,4 sono dovuti alle banche, 2,7 ai fornitori e poi c’è 1,8 milioni che dovrebbe essere dato alla Regione.

Un quadro pesante che ha portato, lo scorso 4 giugno, alla pubblicazione dell’avviso pubblico da parte di Azienda Zero “per la presentazione di proposte di project financing-partenariato pubblico privato, per l’affidamento della gestione operativa del Centro servizi San Bortolo di Iras”. E se per l’ente pubblico la gestione in proprio non è più sostenibile, per il privato il settore è redditizio. Non a caso l’avviso prevedeva: “L’importo richiesto in acconto sul canone di concessione per la gestione operativa dei 261 posti letto e che costituisce il corrispettivo di aggiudicazione, almeno pari al valore minimo posto a base d’asta pari a 5,8 milioni, Iva esclusa, corrispondente al valore equo del ramo di azienda al 30 giugno 2023 definito sulla base di un periodo di concessione di 15 anni, secondo la metodologia di valutazione utilizzata dall’Advisor finanziario Kpmg. Il predetto importo dovrà essere corrisposto ad Iras entro e non oltre 30 giorni solari dalla aggiudicazione da parte dell’aggiudicatario”.

L’altro nodo legato ad Iras che il Comune si troverà ad affrontare è poi il futuro di Casa Serena, attualmente un enorme vuoto urbano, anche piuttosto malconcio, di proprietà del Comune sul quale pende un vincolo di destinazione d’uso da parte della Regione ed un contenzioso con Iras, attualmente al vaglio del Consiglio di Stato. “Su Casa Serena stiamo lavorando - conclude Cittadin - è molto attenzionata da parte di questa amministrazione”.

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