A giorni la sentenza sulla piscina

Palazzo Nodari in trepida attesa per la sentenza del Tar Veneto sul “caso piscine”. Sentenza che, stando a quanto riferisce il sindaco Valeria Cittadin e gli addetti ai lavori di palazzo Nodari, ossia l’avvocato civico Marco De Giorgio, dovrebbe arrivare a stretto giro. Quanto stretto, però, non è dato sapere perché “solo il giudice lo sa”. Ciò che è certo, comunque, è che la sentenza sarà “semplificata”, tipologia di provvedimento introdotta nell’ottica della massima celerità del processo amministrativo. Senza addentrarsi nei dettagli con i quali giuristi e addetti ai lavori hanno dimestichezza, i manuali chiariscono che “nel caso in cui la sentenza sia emessa in forma semplificata, la valutazione della questione controversa non è ‘sbrigativa’ o più superficiale in quanto la semplificazione riguarda solo la tecnica di redazione della sentenza, che non deve dilungarsi nella ricostruzione dei fatti e dei motivi di ricorso formulati dalle parti”.

L’ultima udienza al Tar del Veneto sul caso piscina si è tenuta lo scorso 18 settembre e proprio in quell’occasione i giudici avevano deciso di andare a sentenza sul ricorso presentato da Rhodigium Nuoto in merito all’esclusione della stessa Rhodigium dal bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione del polo natatorio, presentando contestualmente una richiesta di sospensiva della procedura di affidamento.

L’attesa del provvedimento dei giudici amministrativi si sta consumando nel momento in cui, a livello politico, a palazzo Nodari, gli avvenimenti che hanno portato alla chiusura dell’impianto di viale Porta Po a partire dallo scorso 31 gennaio e alla ricerca di un nuovo gestore, poi individuato tramite bando nella società Pool 4.0, sono al centro del dibattito consiliare. Proprio su questo il consigliere Federico Frigato ha presentato una mozione per chiedere una commissione di indagine interna.