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prefettura
04.10.2024 - 21:00
“Il Polesine era nel mio destino. Mio padre nei primi anni ‘60 lavorò qua alla questura cittadina. Ed io ora guiderò la prefettura di Rovigo”. Venerdì in via Celio, nella sede del palazzo del governo, si è presentata alla stampa, e al territorio, Franca Tancredi, nuovo prefetto di Rovigo.
Classe 1961 arriva in Polesine dopo una carriera in giro per l’Italia a risolvere situazioni di crisi, guidare prefetture e dipartimenti dell’amministrazione del Viminale, collaborare con ben sette ministri dell’interno, contrastare la ‘ndrangheta in Calabria. “Studierò e capirò tutti i dossier aperti in Polesine - ha detto - perché il mio compito, e dei miei collaboratori, è di rappresentare lo Stato e far sentire al presenza dello Stato sul territorio. So che i polesani sono persone accoglienti, ho già riscontrato grande disponibilità nei sindaci. Si dice che dal punto di vista della criminalità il Polesine sia un territorio abbastanza sicuro, lavoreremo perché rimanga tale, perché prevenire è meglio di curare. E se si dovranno adottare delle interdittive lo faremo senza indugio. Imposterò un rapporto con forze dell’ordine, istituzioni, enti locali, parti sociali e categorie, improntato a dialogo, ascolto e collaborazione”.
Il prefetto Tancredi è già a conoscenza di alcune problematiche del Polesine: “Il granchio blu rappresenta una criticità per il nodo della pesca e per l’indotto, rischia quindi di avere pesanti ricadute sul pian sociale. Per questo assicuro massimo supporto alla categoria della pesca, agli enti locali e al commissario Caterino, che conosco molto bene. So poi che ci sono altre situazioni cui porre grande attenzione, ed anche dal punto di vista industriale. Ne parlerò nei prossimi giorni con le associazioni di categoria del mondo economico”.
E ancora: “Lente di ingrandimento sul problema delle truffe agli anziani, sul problema dell’usura, un reato che spesso non viene denunciato per vergogna o pudore della vittima. E poi il contrasto al lavoro nero e a tutte le forme di concorrenza sleale. Assicuriamo massima attenzione e verifiche costanti, anche per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche e diffondere sempre più la cultura della legalità. Inoltre migliorare il senso di percezione della sicurezza da parte dei cittadini”. Senza tralasciare “la volontà di instaurare rapporti e collaborazioni con le associazioni di categoria e il mondo del volontariato, in cui credo molto, tanto che quando andrò in pensione mi vorrei dedicare al settore delle disabilità psichiatriche”.
Franca Tancredi ha ribadito che “Rovigo era nel mio destino, in quanto mio padre nei primi anni ‘60 è stato in servizio alla questura di Rovigo. In questi decenni il Polesine è molto cambiato, ma evidentemente era scritto che io venissi nella stessa città dove aveva lavorato mio papà”.
La carriera del nuovo prefetto di Rovigo, originaria di Roma, è lunga, “sono diventata prefetto a Biella nel 2021, poi prefetto a Isernia nel 2023 e ora a Rovigo”, in precedenza tantissimi incarichi: è stata per molti anni al ministero dell’Interno, dove ha collaborato con i ministri Napolitano, Iervolino, Bianco, Scajola, Pisanu, Amato e Maroni. E’ stata anche capo di gabinetto. Ha poi lavorato nel dipartimento dei Vigili del fuoco, della Protezione civile. Si è occupata dei rapporti con il settore dei Servizi segreti e dell’antiterrorismo, “ero in servizio ai tempi dell’omicidio di Marco Biagi da parte delle Br”, ha seguito la vicenda dei fondi neri del Sisde. E poi il contrasto alla criminalità organizzata, soprattutto la ‘ndrangheta; è stata più volte commissario straordinario in Comuni sciolti per mafia in Calabria; ad Africo, a Gioia Tauro, all’azienda sanitaria di Catanzaro, sciolta per mafia.
Il prefetto giovedì scorso ha partecipato all’inaugurazione della mostra su Matteotti a Canaro, dove ha potuto incontrare diversi sindaci ed esponenti politici. “Io sarò un riferimento per tutti. Porterò avanti il mio ruolo istituzionale in tutti i forum dove sarà necessario. Per essere in costante rapporto con il territorio e i suoi cittadini”.
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