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Buio pesto sul nuovo incarico

Non c’è ancora chiarezza su quello che dovrà fare. Lui non risponde al telefono. E Gaffeo attacca

Buio pesto sul nuovo incarico

Da lunedì 7 ottobre è ufficialmente in forze al Comune Filippo Zangheratti, 20enne studente universitario e militante di Fratelli d’Italia: è il nuovo “segretario particolare”, se così si può definire, del sindaco Valeria Cittadin. Il 7 ottobre, come attestano i documenti ufficiali, è infatti scattata l’assunzione a tempo pieno e determinato del giovane collaboratore dell’ufficio di supporto al primo cittadino. Ufficio appositamente istituito da Cittadin lo scorso 29 agosto attraverso un decreto sindacale.

Per questo motivo lunedì Zangheratti è stato in municipio: chi lo ha incrociato racconta di un ragazzo quasi intimidito dal nuovo incarico, anche per via delle polemiche che la sua assunzione (annunciata) ha suscitato. Sì, perché prima di assumere Zangheratti l’amministrazione ha indetto un avviso pubblico di selezione al quale si sono presentati numerosi partecipanti e poi, alla selezione vera e propria ne sono stati ammessi ben 19. Tuttavia Cittadin ha confermato le voci in circolazione da settimane, scegliendo, secondo il criterio della propria personalissima discrezione, proprio il 20enne studente ex candidato nella lista di Fdi.

Intanto, su quali saranno i compiti del neoassunto vige un buio fitto. Il bando di selezione descriveva alcuni compiti, tra i quali la cura delle relazioni tra il sindaco e gli organi di informazione “locali, nazionali ed esteri”. Tuttavia proprio il sindaco ha smentito questo aspetto dell’incarico: “Sarà un collegamento con l’ufficio stampa - ha spiegato - e con gli altri uffici ma non un giornalista e non un ufficio stampa” in quanto Zangheratti non risulta iscritto all’Albo dei giornalisti.

Il diretto interessato, dal canto suo, non aiuta a fare chiarezza: contattato più e più volte, non ha mai risposto alle telefonate. Non la migliore delle partenze per chi, comunque, un po’ di comunicazione la dovrà masticare d’ora in avanti.

Le polemiche si diceva. Sì, perché le polemiche sorte appena si è prospettata l’ipotesi di assumere un collaboratore all’interno della maggioranza sono poi divampate estendendosi anche all’opposizione. Critiche sono arrivate sia dai consiglieri Ezio Conchi e Federico Frigato che dai consiglieri Palmiro Franco Tosini e Antonio Rossini e, ancora, dall’ex sindaco e attuale capogruppo della Civica per Rovigo Edoardo Gaffeo che pure lunedì è tornato sul tema con un intervento al vetriolo. Quantificando l’esborso per il nuovo collaboratore del sindaco in “158.287 euro complessivi” (per i cinque anni, ndr), Gaffeo ha affermato: “Da sindaco, nonostante il Tuel ammetta questa possibilità, non ho mai preso in considerazione l’idea di spendere soldi pubblici per una figura di questo tipo. Perché i problemi, quelli veri, sono altri. Al posto della sindaco Cittadin, avrei fatto qualcosa di completamente diverso. Avrei destinato quelle risorse all’assunzione di un assistente sociale, in modo da riuscire a far arrivare il mio Comune a rispettare i cosiddetti Leps, livelli essenziali delle prestazione sociali, stabiliti dalla legge 178/2020 nell’obiettivo di un assistente sociale ogni 5.000 abitanti. Rovigo dovrebbe poter contare quindi su 10 figure professionali destinate ad aiutare le persone con maggiori fragilità. Al termine del mio mandato, il numero di assistenti sociali in servizio era di otto unità, con il bando per l’assunzione del nono emesso il 18 marzo 2024 (quindi totalmente attribuibile alla mia amministrazione). Al momento del mio insediamento gli assistenti sociali in servizio presso il Comune di Rovigo (l’eredità ricevuta, se così vogliamo dire) erano cinque. La metà secca di quanto previsto per legge. I problemi, quelli veri. A cui, prima o poi, sarà necessario rispondere”.

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