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Solo due mesi allo sciacallo dei nonni

19enne, incensurato, aveva preso di mira due anziani in Commenda, che però avevano reagito

Solo due mesi allo sciacallo dei nonni

Due mesi, sospesi con la condizionale: questa la pena che il giudice del Tribunale di Rovigo ha inflitto al 19enne campano arrestato dal personale della squadra mobile due settimane fa, mentre stava cercando di mettere a segno una truffa ai danni di una coppia di anziani.

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Il copione era il solito: invariato, ma pericolosissimo e sconvolgente, per chi se lo vede sciorinare addosso all’improvviso. Una telefonata di un sedicente carabiniere ai due anziani, residenti in zona Commenda, entrambi sugli 80 anni, aveva annunciato che il figlio aveva appena investito una ragazzina, adolescente, provocandole lesioni gravissime. E che era necessaria subito una somma considerevole, per garantire una prima assistenza legale al figlio, in una situazione estremamente delicata, per evitargli l’arresto.

Questa volta, però, evidentemente i malviventi - raggiri di questo tipo non sono mai opera di una persona sola - non si erano preparati adeguatamente; o, forse, avevano sottovalutato il sangue freddo delle due vittime designate. L’anziana, infatti, affacciandosi dalla finestra, aveva notato come l’auto del figlio fosse regolarmente al proprio posto, senza nessun segno di incidente. A quel punto, la donna ha fatto la cosa giusta, contattando immediatamente il numero di emergenza 112.

Nel frattempo, il meccanismo della truffa era in piena evoluzione. La seconda chiamata aveva informato le vittime che di lì a poco sarebbe passato l’incaricato dell’avvocato a ritirare i contanti e che, nel caso nell’abitazione non ci fossero soldi a sufficienza, sarebbero stati bene accetti anche gioielli. La coppia, quindi, aveva raccolto circa 300 grammi di oro, prontamente consegnati al giovane che si era presentato a casa loro.

Quello che, però, i malviventi non potevano sapere era che, a quel punto, il personale della squadra mobile della questura era già lì, sul posto. E che ha immediatamente bloccato il giovane, risultato un 19enne proveniente da Napoli - da dove parte buona parte dei truffatori dediti a colpi di questo tipo - incensurato.

Il ragazzo era stato quindi arrestato poiché ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, del reato di truffa aggravata e veniva messo a disposizione della Procura della Repubblica di Rovigo, la quale richiedeva ed otteneva la convalida dell’arresto e la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza del soggetto.

Nella mattinata di oggi, martedì 8 ottobre, il secondo atto del processo per direttissima, con la difesa che ha scelto il rito abbreviato. Si tratta di una forma di processo nel quale non vengono introdotti testimoni o consulenti, ma che viene celebrato sulla base degli atti sino a quel momento entrati nel fascicolo. Chi sceglie questa possibilità ottiene, in caso di condanna, uno sconto finale pari a un terzo del totale.

Il pubblico ministero d’udienza, al termina della propria arringa, ha chiesto una condanna a nove mesi di reclusione. Il giudice, uscendo dalla camera di consiglio, ha letto una sentenza che parla di due mesi, sospesi con il beneficio della condizionale. Le motivazioni dovrebbero essere depositate entro 15 giorni.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    09 Ottobre 2024 - 08:08

    condananto a una pena ridicola,tra l'altro non andra' unìora in carcere..domani sara' ancora in cerca di nuove vittime.Strano che non sia stata denunciata la nonna...in italia funziona cosi'

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