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COMUNE
09.10.2024 - 20:41
La piscina ancora in alto mare. La gara d’appalto per la gestione del polo natatorio è tutta da rifare, o quasi perché la valutazione delle offerte deve essere riaperta. In sintesi, si torna indietro. Se non al punto di partenza, poco ci manca. A stabilirlo è la tanto attesa sentenza del Tar Veneto sul “caso piscine” che, di fatto, segna un punto a favore di Rhodigium Nuoto che è stato l’ultimo gestore dell’impianto prima della chiusura avvenuta lo scorso 31 gennaio. Va da sé: la stessa sentenza boccia la linea adottata dal Comune di Rovigo sulla gestione della gara e sui vari provvedimenti che l’hanno caratterizzata.
La sentenza parla chiaro: è “illegittima la valutazione di anomalia dell’offerta presentata da Rhodigium Nuoto e, di conseguenza, illegittimo pure il “provvedimento di esclusione” della stessa Rhodigium Nuoto dalla procedura selettiva. Di più: illegittimo è anche il “provvedimento di aggiudicazione della concessione a favore del raggruppamento temporaneo di imprese con capogruppo mandataria Pool 4.0, poiché avente come atto presupposto l’esclusione di Rhodigium”.
La sentenza, pubblicata mercoledì 9 ottobre, è stata formulata dai magistrati della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale del Veneto Leonardo Pasanisi, Filippo Dallari e Alberto Ramon riuniti in camera di consiglio lo scorso 18 settembre. E, in estrema sintesi, stabilisce che il percorso per dare un futuro al polo natatorio di viale Porta Po è quasi tutto da rifare: “Occorre pertanto annullare - si legge - i provvedimenti impugnati in modo da permettere la riattivazione della fase di verifica di anomalia dell’offerta”. Di conseguenza, “l’annullamento del giudizio di anomalia comporta la retrocessione del procedimento e l’obbligo della stazione appaltante di ripetere detta verifica”.
Insomma, tutto ruota intorno all’offerta corredata dal relativo Pef, ossia il piano economico finanziario, presentata da Rhodigium alla gara d’appalto indetta da palazzo Nodari il 29 aprile scorso e poi modificata il 21 maggio successivo. Quell’offerta era stata ritenuta dalla commissione di gara presieduta dal dirigente Marco Plechero “incongruente e conseguentemente non attendibile, con possibile perdita di affidabilità e realizzabilità della stessa” e aveva comportato l’esclusione di Rhodigium dal procedimento nonostante “nella graduatoria provvisoria, era risultata prima classificata”.
A Rhodigium, va detto che il rup del procedimento ossia la dirigente Valeria Orna, aveva chiesto “di fornire le giustificazioni relative alle voci, sia di entrata che di spesa, indicate nel Pef, mediante presentazione di dettagliata esplicitazione delle stesse” ma concedendo solo un giorno di tempo alla società per fornire i documenti senza peraltro precisare quali voci di spesa e di entrata dovessero essere precisate.
Con l’esclusione di Rhodigium, l’affidamento del servizio di gestione del polo natatorio era stato assegnato a Pool 4.0 e l’affidamento definitivo approvato lo scorso 8 agosto. Il Tar, però, chiarisce che “l’annullamento del provvedimento di aggiudicazione, a fronte dei profili d’illegittimità riscontrati, non comporta pertanto il necessario e automatico affidamento della concessione in favore della ricorrente (ossia Rhodigium, ndr), bensì la necessità di una rivalutazione dell’anomalia dell’offerta da parte dell’amministrazione” e, inoltre, precisa che “l’aggiudicazione a favore di Rhodigium potrà conseguire solo all’esito della rinnovazione del procedimento di verifica di congruità dell’offerta, dal momento che l’una e l’altra sono di spettanza della stazione appaltante”, ossia del Comune.
“La sentenza del Tar - commenta l’assessore allo Sport Andrea Bimbatti - è per noi un punto di ripartenza e non solo rientra nei tempi che ci aspettavamo ma anche il contenuto era tra le ipotesi che con gli uffici avevamo previsto. Come si suol dire, la fretta fa i gattini ciechi e l’aver voluto correre per riaprire la piscina ha indotto la commissione giudicante a commettere un errore che ha consentito a Rhodigium di impugnare. Inutile tornare su ciò che è stato fatto, perché lo valuteremo internamente con il sindaco, ma ora dovranno essere riaperti i termini per consentire a Rhodigium di integrare la propria documentazione come era previsto dal disciplinare di gara. Direi che ora la riapertura è più vicina, ma anche questa esperienza dovrà essere da guida dato che troppe volte il Comune di Rovigo soccombe in giudizio”.
Da Rhodigum Nuoto, invece, si prosegue sulla linea del silenzio: “Aspettiamo di ricevere comunicazione ufficiale e poi vedremo” è il laconico commento di Silvano Lindaver.
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