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“Rapporto diretto con le persone”

“Stiamo lavorando per garantire una città più sicura. Prossimo obiettivo, riaprire la piscina”

“Rapporto diretto con le persone”

L’amministrazione di palazzo Nodari ha compiuto 100 giorni. La data precisa della ricorrenza, calcolata a partire dallo scorso 25 giugno, momento della proclamazione del sindaco Valeria Cittadin avvenuto contestualmente al passaggio di consegne con il commissario straordinario Gianfranco Tomao nella giornata drammatica del pesante nubifragio che ha colpito il capoluogo, è stata lo scorso 3 ottobre. Venerdì 11 ottobre, a voler essere precisi, l’amministrazione è a quota 108 giorni di lavoro, motivo in più per stilare un bilancio dell’attività svolta fino a questo momento.

Sì, perché i temi cruciali che l’amministrazione sta affrontando sono diversi e numerosi. Alcuni sono temi annosi, altri sono relativamente più recenti ma abbastanza “anziani” da aver tenuto banco durante la scorsa campagna elettorale. Uno su tutti: il caso Iras. Alla fine, la strada della privatizzazione è diventata inevitabile: lo scorso 4 giugno Azienda Zero ha pubblicato l’avviso pubblico “per la presentazione di proposte di project financing/partenariato pubblico privato, per l’affidamento della gestione operativa del Centro servizi San Bortolo di Iras”. Sono andate meglio, invece, le cose per As2, la società pubblica di servizi tecnologici: giusto giovedì si è concluso, in sede di assemblea di controllo analogo, il percorso per il riconoscimento dell’in house.

Il nodo piscine, invece, è ancora tutto da definire: il Tar mercoledì ha emesso la propria sentenza di cui è stato dato ampiamente conto. Nel frattempo, però, è stata introdotta la sosta gratuita il sabato nei parcheggi del centro storico fino a fine dicembre mentre nelle prossime settimane dovrebbero essere introdotte le modifiche all’articolo 23 delle Norme tecniche attuative del Piano particolareggiato dell’Interporto, proprio come caldeggiato dagli industriali in campagna elettorale, che poi la giunta dovrà approvare visto che Cittadin aveva sottoscritto l’impegno. E, ancora: tutta la partita del Pnrr e dei vari progetti, alcuni dei quali molto imponenti come il Pinqua di San Bortolo, che entro i prossimi anni devono arrivare a conclusione. Infine, altra questione che ha sollevato molte polemiche è stata la presenza di una trentina di richiedenti asilo negli spazi dell’ex convento dei frati cappuccini. Una struttura alternativa in cui collocarli, come ipotizzato dalla giunta, non è ancora stata individuata.

Alla luce di questo quadro generale, ecco il bilancio che fa il sindaco Cittadin dei suoi primi 100 giorni al timone di palazzo Nodari.

Sindaco, qual è il risultato secondo lei più importante che la sua amministrazione ha raggiunto?
“Parlare di risultati concreti dopo solo tre mesi può sembrare prematuro, però posso dire che esistono risultati tangibili. A partire dalla metodologia con cui ci siamo approcciati al nostro ruolo. Ho dedicato gran parte del mio tempo ad incontrare persone, associazioni e gruppi, ristabilendo il dialogo e cercando di dare risposte alle esigenze della nostra comunità. Abbiamo lavorato per garantire una Rovigo più sicura, potenziando la polizia locale e creando sinergie con le forze dell’ordine grazie alla tavola sulla sicurezza in prefettura. Abbiamo anche rivisitato il piano traffico, intervenendo e revisionando alcune scelte ove possibile. Gli eventi del venerdì sera durante l’estate hanno mostrato che la città apprezza queste iniziative, contribuendo alla vivacità del nostro territorio. Abbiamo inoltre ottenuto il finanziamento per lo stadio del rugby dalla regione al quale vogliamo aggiungere ulteriori risorse. Abbiamo inoltre riaperto il campo da calcio di Granzette, segno tangibile di come stiamo investendo nello sport”.

Qual è l’obiettivo che le sta più a cuore e che conta di raggiungere a breve?
“Il mio obiettivo principale nel breve periodo è la riapertura della piscina, un tema molto sentito dai cittadini. E’ un servizio fondamentale che i rodigini meritano, e stiamo lavorando in corsa per risolvere la questione nel minor tempo possibile. Purtroppo i tempi dei ricorsi nelle aule di giustizia non dipendano da noi nonostante l'ovvia priorità con cui stiamo affrontando la questione”.

La difficoltà più grande incontrata finora?
“In virtù del fatto che per noi ogni cittadino, associazione o ente hanno il diritto di essere ascoltati e che non debbano esistere cittadini di serie A e di serie B, stiamo svolgendo un grande lavoro, non sempre facile ma che affrontiamo assolutamente con entusiasmo, per dare alle numerosissime richieste le risposte e la dignità che meritano. Una delle difficoltà principali, però, risiede nell’impossibilità di risolvere tutte le criticità nel breve periodo, a causa del vincolo delle risorse e dei tempi burocratici. Tuttavia, stiamo cercando di affrontare ogni situazione con la massima serietà, cercando di dare priorità alle esigenze più urgenti e di gestirle con la necessaria efficacia”.

Un bilancio personale dell’esperienza fino ad oggi?
“Il bilancio personale è assolutamente positivo. La cosa che mi dà più soddisfazione è il rapporto diretto con le persone. È fondamentale far capire ai cittadini che siamo qui per ascoltarli e rispondere alle loro esigenze. L’ascolto è sempre stato uno dei punti chiave del mio programma, e credo che, passo dopo passo, stiamo costruendo una relazione solida e di fiducia con la comunità e continueremo in questa direzione”.

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