VOCE
LA RICORRENZA
13.10.2024 - 18:15
La toccante testimonianza di due parenti delle vittime. Fiano: “Noi, dalla parte del riscatto”
VILLAMARZANA - L’appuntamento con la commemorazione dell’eccidio di Villamarzana è, da sempre, momento condiviso e mai banale e mai come quest’anno i 43 morti di Villamarzana, a 80 anni di distanza, sono ancora, da una parte, una ferita aperta e dall’altra l’opportunità di trarre, dalla ferita stessa, la memoria necessaria a mutuare nel presente quell’esperienza ponendo le basi, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, per un futuro lontano dalle dinamiche che hanno contribuito alla realizzazione di quegli eventi.
Le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Villamarzana sono in realtà iniziate in settimana, prima con l’incontro di lunedì scorso, a Villamarzana, con il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e Diego Crivellari, poi, sabato, il convegno a Rovigo “Violenza fascista e giustizia straordinaria. La punizione dei crimini di guerra nel dopoguerra italiano”, con Toni Rovatti, Jacopo Colussi e Livio Zerbinati.
La giornata ieri è cominciata di buon mattino al cimitero di Villamarzana con la deposizione delle corone ed è poi proseguita sulla piazza del paese dedicata ai 43 Martiri a un passo dal muro delle fucilazioni, quello del “Primo esempio”, il muro che ricorda, giorno dopo giorno, a quale punto di disumanità è capace di arrivare l’essere umano.
E sulla piazza tante autorità, stavolta, è bene sottolinearlo, oltre al nuovo prefetto di Rovigo Franca Tancredi, tanti sindaci e tanti rappresentanti delle amministrazioni comunali polesane, il presidente della Provincia di Rovigo, Enrico Ferrarese, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, l’assessore regionale Cristiano Corazzari con la consigliere regionale Laura Cestari, autorità militari con il picchetto dei paracadutisti della Folgore, il corpo bandistico Città di Lendinara e, ovviamente, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia guidata dalla presidente provinciale Antonella Toffanello.
Tanti anche i cittadini presenti che hanno deciso di partecipare alla commemorazione, da segnalare la presenza di tante alunne e alunni della scuola primaria di Villamarzana che hanno dato il proprio contributo concreto alla commemorazione.
Celebrazione in piazza aperte dall’alzabandiera al monumento dedicato ai 43 Martiri, la messa celebrata dal vescovo Pierantonio Pavanello ha preceduto i saluti istituzionali del sindaco di Villamarzana, Daniele Menon, del presidente della Provincia Enrico Ferrarese, alle prese anche con la lettura dei messaggi inviati dall’ufficio della presidenza della Repubblica e del presidente della Regione Luca Zaia, e del nuovo prefetto di Rovigo Franca Tancredi, di seguito la presentazione del lavoro svolto dalle bambine e dai bambini della scuola primaria e le testimonianze di Francesca Tasso, pronipote del maestro Giovanni Tasso e di Nazzarena Boaretto, sedicenne all’epoca, cugina di Bruno Boaretto, hanno anticipato le orazioni ufficiali di Emanuele Fiano, presidente del comitato scientifico della Fondazione Fossoli e Paolo Pezzino, presidente nazionale della Fondazione Ferruccio Parri, ad approfondire ulteriormente e scientificamente le riflessioni che hanno caratterizzato la mattinata.
“La memoria che funziona solo all’indietro è ben poco”, ha spiegato Franca Tancredi citando Lewis Carrol. “Noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra”, ha detto Emanuele Fiano. Mentre Pezzino ha detto: “La giustizia per Villamarzana non c’è stata, le otto condanne a morte e quelle all’ergastolo non sono state scontate.
L’amnistia è arrivata troppo presto, e ha permesso di dimenticare i crimini”. Affermazioni che danno lo spunto per altri giorni, mesi, anni di lavoro nel periodo che intercorre tra una commemorazione e l’altra, tutti i giorni, per la memoria e per un futuro migliore per le giovani generazioni.
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