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l’evento

Rotonda, Magnificat per i 430 anni

Un concerto per ricordare la prima pietra per la costruzione, posta il 13 ottobre del 1594

San Bellino 10 - stefano romani

Stefano Romani

Un concerto per ricordare la prima pietra per la costruzione, posta il 13 ottobre del 1594

Un concerto per ricordare le origini del Tempio della Beata Vergine del Soccorso e il suo legame con la città di Rovigo. Perché la Rotonda non è “solo” una chiesa.

E stasera alle 21 ospiterà l’Orchestra Sinfonica del Veneto che si esibirà in “Magnificat”. Un’iniziativa, promossa dal Festival Mariano Internazionale, nel 430esimo anniversario della posa della prima pietra di questa chiesa diventata simbolo della città.

Come spiega il presidente del Festival Mariano internazionale, Luciano Zanforlin, “il 13 ottobre del 1594 è stata posta la prima pietra per la costruzione del Tempio dedicato all’immagine sacra della Beata Vergine del Soccorso, inglobando al suo interno il precedente santuario, alla presenza del Vescovo monsignor Lorenzo Laureti e delle autorità cittadine. Maria dalla strada è stata portata nel Tempio. Per edificare la nuova chiesa la città di Rovigo contribuì elargendo 1.700 ducati e concedendo 150mila pietre, provenienti da 16 torri cittadine che furono abbattute proprio per questo scopo. Per questo è importante tenere insieme la venerazione mariana cittadina e la storia del suo più importante luogo di fede”.

Il concerto di stasera sarà diretto dal maestro Stefano Romani, con Anna Grotto soprano ed Emili Bernecoli violino. Presenta e conduce Federica Morello. Il tutto ad ingresso libero.

La decisione di costruire la chiesa, ricordano ancora gli organizzatori, fu presa alla fine della primavera 1594 nel giro di qualche mese il progetto era pronto, elaborato da Francesco Zamberlan, “ingegnere capo” del Magistrato alle acque della Repubblica di Venezia, e il 13 ottobre dello stesso 1594 fu benedetta la prima pietra. Proprio due giorni prima il capomastro Andrea Menon, che aveva la responsabilità della direzione dei lavori, mentre stava demolendo un muro per liberare l'area su cui sarebbe sorto il nuovo edificio, rimase travolto dall’improvviso crollo del muro stesso e restò miracolosamente incolume. Il generoso afflusso di offerte consentì una discreta rapidità nella costruzione dell’edificio. Lo stesso podestà dell’epoca, Benedetto Tagliapietra, offrì un contributo personale di 186 lire. Anche i centri limitrofi fecero elargizioni, in particolare si distinsero le ville di Arquà, Bosaro, Castelguglielmo, Costa, Frassinelle, Fratta e Lusia, mentre mercanti e artisti cittadini contribuirono con 640 lire e i forestieri, giunti a Rovigo in occasione della fiera, con 300 lire.

Dopo quasi sette anni dall'inizio dell’opera, nel 1601 veniva costruita la copertura provvisoria, e subito si avviava la realizzazione della cupola prevista dal progetto, che fu terminata nell'aprile 1603. Ma qualcosa non doveva essere stato previsto adeguatamente, perché dopo pochi mesi la cupola dette senni di cedimento e si rese necessario abbatterla. Nei primi mesi del 1606 la chiesa aveva una nuova copertura (provvisoria, nelle intenzioni) costituita da un poco problematico tetto a piramide. Non si sa quando la chiesa cominciò ad essere officiata. I documenti dicono che il grande altare di legno dorato fu collocato nel 1607 e che la venerata immagine della Madonna del Soccorso fu incastonata nella nicchia dell’altare, con opportuna, solenne cerimonia, solo l’8 settembre 1608.

Nel 1764 il Senato Veneto dichiarò definitivamente che la giurisdizione della chiesa spettava alla città.

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