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QUESTURA DI ROVIGO

Nel segno di chi ha pagato il prezzo più alto

Cerimonia di insediamento con un pensiero speciale per chi è caduto in servizio

“Per me non sono morti e non lo saranno sino a quando il loro ricordo vivrà”. Ha voluto presentarsi così, alla questura, alla polizia e alla città di Rovigo, il nuovo questore Eugenio Vomiero: con un momento di ricordo e una cerimonia dedicata ai poliziotti che hanno pagato il prezzo più alto, la vita, per i valori e la divisa in cui credevano.

Nel cortile della questura, di fronte al monumento in ricordo di chi non c’è più, sono rimbombati, dopo il Silenzio, i nomi di Samuele Donatoni, l’ispettore rodigino dei Nocs morto nel 1997 in un conflitto a fuoco, durante un blitz per liberare un sequestrato, e di Ilaria Leandri, poliziotta polesana della Stradale, investita e uccisa nel 1997 sulla scena di un incidente. Invitate alla cerimonia, le famiglie dei due caduti.

“Ho voluto con me i genitori di Samuele e il fratello di Ilaria – ha spiegato il questore – Ricordiamoci, di Samuele e di Ilaria. Due poliziotti che hanno portato il massimo sacrificio nel servizio che la polizia è chiamata a fare. Ecco: per me non sono morti, saranno morti il giorno in cui non ci ricorderemo più di loro, perché essere poliziotti vuol dire accettare che possa accadere anche questo”.

Allo stesso modo, alla cerimonia il questore ha fortemente voluto i colleghi Stefano Stradiotto, che nel 2009 a Venezia, durante un inseguimento, a bordo della volante, subì un incidente nel quale perse la vita il collega, Antonino Copia, 27 anni; e Mirko Schio, presidente della associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), gravemente ferito a Marghera nel 1995, quando era appena 23enne, in un agguato criminale: da allora, è in sedia a rotelle

“Mirko – ha spiegato il questore – contrariamente a Samuele e Ilaria, la morte l’ha vista in faccia, come anche Stefano. Non posso dimenticarmi di Mirko: a Verona abbiamo creato ‘il giardino dell’esempio’, dedicato ai sei poliziotti che passano la loro vita da seduti. Mirko e Stefano fanno parte della mia storia – ha proseguito, fermandosi un attimo per contenere l’emozione – Lo dovete sapere”.

Una presentazione, quella del nuovo capo della polizia in Polesine, forse inconsueta, nel senso di scostarsi dal rigido formalismo spesso scelto in queste occasioni, ma viva, carica di emozioni, intensa, imperniata sui concetti di polizia come missione e servizio verso la cittadinanza, ma anche come famiglia, con la decisione di fare portare i fiori alla lapide dedicata ai caduti dalla più giovane poliziotta presente in questura.

Vomiero è entrato nella polizia di Stato nel 1983 come agente ausiliario al 2° reparto mobile di Padova. Ha poi svolto esperienze esterne nella polizia municipale ed è stato nominato vice commissario nel 1991. A Venezia ha ricoperto diversi incarichi operativi (come la direzione dell’ufficio volanti e i commissariati di San Marco e Marghera). Promosso primo dirigente nel 2011 ha poi guidato per diversi anni il commissariato di Mestre. Nominato vicario del questore di Venezia nel 2018 ha diretto numerosi servizi di ordine pubblico tra cui il G20 di Venezia.

Nel 2022 viene promosso dirigente superiore con assegnazione a Roma in qualità di consigliere ministeriale aggiunto presso la Dagep (la nuova direzione delle Risorse Umane) del dipartimento della pubblica sicurezza. Il 9 gennaio 2023 è stato nominato dirigente del compartimento della polizia ferroviaria per Verona ed il Trentino Alto Adige. Da oggi è a Rovigo.

 

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