VOCE
rovigo
14.10.2024 - 20:06
Sono nate tra le polemiche, ma trattarle così è davvero esagerato. Le piste ciclabili di via Curiel, sono state ricoperte di cassonetti per i rifiuti. I ciclisti che trovano l’ostacolo devono deviare a centro strada, con il rischio di imbattersi su un’automobile in corsa dal lato opposto.
Non è un bel vedere, ma a quanto pare alcuni residenti della zona non hanno preso bene la nuova presenza “rossa”, e la collocazione dei cassonetti, che prima erano sistemati in corrispondenza del muro di un convento, invece avevano trovato nuova collocazione dall’altro lato della carreggiata, di fronte al cancello bianco di un condominio.
Su questo lato della carreggiata, il Comune ha disegnato anche gli stalli bianchi delle automobili.
In questa situazione per i cassonetti non c’è pace. Da una settimana a questa parte, se vengono spostati a destra, nel loro posto ora designato, c’è qualcuno che nottetempo le sposta nuovamente a sinistra, in un ping pong poco piacevole e anche poco civile, se vogliamo.
E’ vero, per lungo tempo i contenitori per la differenziata erano lì sistemati sui muri faccia a vista, ed è probabilmente vero che nessun residente è stato avvisato del cambio di “direzione”. Esattamente come è successo in via don Minzoni, o in via Sacro Cuore. Ma qui, in via Curiel, il dissenso è diventato talmente manifesto da rasentare l’inciviltà. E dalla ragione (eventuale) si passa al torto. Succede quando si prova a farsi “giustizia” da soli.
La segnalazione arriva dai ciclisti che dalla zona di Corso del Popolo e del centro usano il “by pass” di via Curiel per arrivare in pista ciclabile e nel quartiere Tassina. Sono tanti ragazzi, specie all’uscita della scuola. “Non solo - racconta un abitante della zona - hanno preso a lasciare lì anche rifiuti fuori dai cassonatti e la pista ciclabile è diventata una discarica. Personalmente ho provato a chiamare il 112, poi i vigili urbani. Mi hanno assicurato che ‘adesso provvedono’, ma chissà quanto dovremo aspettare visto che si tratta di quattro metri di ciclabile. Ora è da una settimana a questa parte che i bidoni viaggiano di qui e di là e nessuno si ferma a spostarli. Non succede, ma se succede che qualcuno per evitare i cassonetti della ciclabile si ritrova davanti un’auto, ecco il patatrac”. Per quattro residenti prepotenti.
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