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Tribunale di Rovigo

Storica sentenza anti velox

Che riguarda l'obbligo di comunicazione dei dati del conducente

Storica sentenza anti velox

Una sentenza storica, quella ottenuta in Cassazione dall’avvocato Federico Donegatti, del foro di Rovigo, che ha seguito il caso assieme al collega Andrea Gino Gioli, che aveva curato i precedenti due gradi di giudizio.

I giudici della Suprema Corte, infatti, seconda sezione civile, hanno accolto la tesi secondo la quale, una volta che venga impugnato il verbale dell’autovelox, deve ritenersi sospeso anche il termine per comunicare i dati del conducente.

“Il principio di diritto che ora viene espresso - spiega Donegatti - ritiene che la violazione prevista dall’art.126 bis II° co. Cds si possa configurare soltanto quando siano definiti i procedimenti giurisdizionali o amministrativi proposti avverso al verbale relativo alla precedente infrazione di riferimento, non insorgendo prima di allora alcun obbligo nei termini siffatti".

"Ne consegue che, solo ed esclusivamente ad esito sfavorevole per il ricorrente dei predetti procedimenti intentati, l’amministrazione è tenuta ad emettere un nuovo invito per l’obbligato, dalla cui notifica decorrono i sessanta giorni per adempiere alle incombenze di cui alla citata disposizione, mentre in caso di esito favorevole, (con annullamento del verbale di accertamento), viene meno il presupposto per la configurazione della violazione”.

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