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Ilaria Alpi: la sua storia di libertà e democrazia “

Una vera e propria eroina in difesa della verità”

Ilaria Alpi: la sua storia di libertà e democrazia “

“Ilaria Alpi. Una donna e la sua storia, libertà di stampa e democrazia”. E’ questo il titolo dell’incontro che si è svolto nella Casa della Cultura e della Legalità a Salvaterra di Badia Polesine.

Monica Tomasini di Polesine Progressista ha spiegato quanto si è cercato di costruire, attorno alla morte di Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, deviando così il vero motivo per il quale Ilaria Alpi era in Somalia, per un’inchiesta su traffici di armi e rifiuti tossici, trovandone riferimento a Bosaso, fatto che ne ha causato la morte “una esecuzione vera e propria”. “Questa iniziativa vuole essere è un atto di crescita civile e democratico, anche a difesa del giornalismo di inchiesta e contro il bavaglio alla libertà di stampa”.

La Tomasini stessa ha poi ricordato i tanti giornalisti morti in missione, e quelli arrestati. Mariangela Gritta Grainer, onorevole della Repubblica, presidente di “Articolo 21” e portavoce della Comunità ”Noi non archiviamo”, ha ben tracciato il percorso e le motivazioni specifiche che hanno portato all’assassinio dei due inviati in Somalia.

Era il 20 marzo 1994, quando la giornalista e fotoreporter 33enne Ilaria Alpi inviata per il Tg3 e il suo cineoperatore Miran Hrovatin, furono assassinati a Mogadiscio in Somalia, mentre Alpi lavorava su un’inchiesta “troppo” scottante, evidentemente aveva visto e compreso quello che non avrebbe dovuto. E’ poi intervenuto Carlo Cunegato portavoce de “Il Veneto che vogliamo’’ parlando della crisi del giornalismo e sulla crisi della democrazia, ricordando Ilaria Alpi come “un’eroina a difesa della verità, di un giornalismo d’inchiesta che ci manca e senza il quale la democrazia non funziona”.

Il relatore Carlo Cunegato ha sottolineato: “Nel 2000 si vendevano 6 milioni di copie oggi 1,2 milioni. L’apocalisse liberista, oltre che aumentare la diseguaglianza e distruggere il welfare, ha decretato un’apocalisse culturale. Il rischio è che nel nostro Paese si creino zone di desertificazione delle informazioni. La crisi della stampa è l’altra faccia del declino della qualità delle nostre istituzioni democratiche”. Ad organizzare l’evento Polesine Progressista in collaborazione con il Centro documentazione polesano e con l’Unione donne italiane (Udi) Ficarolo, e Pace, terra e dignità.

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