VOCE
PAPOZZE
18.10.2024 - 20:21
Dopo la chiusura del Circolo Noi, tutti credevano che Venerino Bardella, instancabile lavoratore con quasi 70 anni di attività alle spalle, avrebbe appeso le scarpe al chiodo e goduto di una meritata pensione.
Invece, contro ogni aspettativa, Venerino ha deciso di non fermarsi. Con il supporto della moglie Mendina, ha intrapreso una nuova avventura, riaprendo la vecchia osteria di famiglia. L'osteria, che Venerino aveva dato in gestione per qualche tempo, è stata riportata al suo antico splendore. Per celebrare la riapertura, Venerino ha organizzato un'inaugurazione in grande stile con amici di lunga data, l'ex sindaco di Papozze Marina Giovannini, Don Massimo Barison, parroco di Bottrighe e la consigliera comunale Aldina Canato.
Durante l'evento Venerino ha indossato la sua famosa maglia che qualcuno ha scherzosamente paragonato a un rosso cardinalizio più che a un simbolo di nostalgia politica. L'osteria, le cui origini si perdono nella storia, è situata tra il fiume Po e la chiesa ex parrocchiale di San Luigi, nel cuore dell'antico centro di Panarella. Il nome del paese deriva da Girolama Arcibolda, nobile ferrarese che aveva sposato il veneziano Costantin Panarello, da cui prese il soprannome “Panarella”, ora legato alla comunità locale.
L'osteria, insieme a un forno e un oratorio dedicato a Santa Margherita da Cortona, costituiva il fulcro della vita sociale del borgo. Nei tempi passati era punto di ritrovo per carrettieri, cavallanti, mugnai e viaggiatori che transitavano lungo il Po. Con il passare degli anni, ha cambiato vari nomi fino a diventare, circa 50 anni fa, l'antica osteria da Venerino, mantenendo intatte le tradizioni di accoglienza e convivialità. Il menu dell'osteria, semplice e genuino, offre piatti della tradizione come lasagne, tagliatelle fatte a mano, cappelletti, baccalà, trippe, polli, salami e l'immancabile polenta, il tutto preparato con l'attenzione e la cura di una cucina d'altri tempi.
Venerino Bardella, nato a Boccasette, figlio di Gigion, che gestiva una locanda, ha ereditato la passione per l'ospitalità e l'ha coltivata fin dalla giovane età. Nel corso della sua carriera, ha gestito con successo diversi locali, senza mai perdere il legame con la sua comunità e la tradizione dell'osteria di famiglia.
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