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L'ULTIMO SALUTO

Addio Tommaso, che ha unito un'intera comunità

Il duomo di Santa Sofia stracolmo per le esequie del 14enne ucciso dalla malattia

Dolore e lacrime, perfino il cielo sembra che stia piangendo oggi 19 ottobre per l'ultimo saluto a Tommaso Grossi, che si è tenuto nel duomo di Santa Sofia a Lendinara. Il 14enne che un brutto male si è portato via, ha raccolto attorno a sé e alla sua famiglia tantissime persone. C'erano proprio tutti nel duomo di Santa Sofia stracolmo, per abbracciare i genitori, i fratelli Ettore, Caterina, i nonni, gli zii gli scout, gli amici e i coetanei, i compagni di scuola, i chierichetti, i frati, i monaci e tanti parroci, tra cui don Vittorio, che lo ha battezzato e comunicato

Tommaso ha portato all'altare la divisa degli scout, esperienza che lo ha formato moltissimo. Durante l'omelia il sacerdote della parrocchia ha letto una lettera scritta da Tommaso in occasione della sua cresima: "Mi sto trovando bene a scuola, sia con i professori, sia con i compagni di classe oltre alla scuola mi piace giocare a tchoukball suonare la chitarra, fare scout, il chierichetto e tutte le attività proposte dalla parrocchia, che mi fanno sentire a casa, libero e sereno. Tra le esperienze estive più belle ci sono i campi specialmente le camminate - ha scritto ancora Tommaso - Sono un momento di condivisione con gli altri in cui ci si aiuta se l'altro è in difficoltà, un momento in cui tutti sono uniti senza rivalità con un unico scopo: arrivare a destinazione insieme. E quando si è arrivati a destinazione, specialmente dopo una camminata difficile, c'è una soddisfazione che dà un'emozione unica. Inoltre durante le passeggiate si è immersi nella natura nelle montagne e in tutto il creato fantastico da ammirare. Io desidero fare la cresima, perché voglio crescere e conoscere sempre di più a fianco di Gesù e per sconfiggere tutto l'odio che il diavolo sparge sulla terra. Voglio impegnarmi di più. E se mi capita di cadere subito dopo rialzarmi e rifare meglio di prima". 

Tommaso, un bravo figlio, un bravo figlio maggiore, un eccellente sportivo, una persona di una fede grande sin da quando era piccolo. Lo sanno le suore, lo sanno i capi scout. "Non eri solo bravo e forte individualmente, ma avevi la capacità di motivare la squadra e sostenere chi era in difficoltà. Tutti ti voleva in squadra o in squadriglia".  

Tante la parole commoventi che hanno descritto il ragazzo che ha lasciato questo mondo troppo presto. "Tommaso, non ci hai permesso di cadere nella disperazione. Ci siamo trovati uniti. Ci hai fatto scoprire il senso più autentico di essere Chiesa, comunità cristiana", ha detto don Michele Samiolo, che ha celebrato le esequie con don Alberto Rimbano, parroci dell'Unità pastorale di Lendinara, insieme a tanti sacerdoti, religiosi e religiose e seminaristi, che hanno voluto accompagnare nella preghiera l'ultimo saluto a Tommy.

Per il 14enne è arrivata la lettera del vescovo Pierantonio Pavanello: "Tommaso amava la vita ed era un ragazzo positivo e solare che si faceva ben volere da tutti. Aveva il dono della fede, ricevuta dalla famiglia e vissuta in parrocchia.

I fratelli scout hanno detto: "Ora illumini i paradiso con il suo sorriso. Buona caccia e buona strada". I compagni della seconda A dell'Itis Viola di Rovigo: "Ci hai insegnato che non bisogna mai arrendersi ma affrontare le difficoltà senza perdere la speranza". Infine il ringraziamento della famiglia a tutti quanti, letta da don Alberto: "Grazie a tutte le persone che ci sono state. Trovate sempre un motivo per non sconfortarvi". Alla fine della celebrazione gli scout hanno cantato la canzona Madonna degli scout, che è stata la prima che Tommaso ha voluto imparare con la sua chitarra. 

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