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Confermati i 480 licenziamenti

In bilico il futuro di tantissimi lavoratori polesani

Confermati i 480 licenziamenti

La crisi Berco si fa sentire anche in Polesine. Sono molti i polesani, soprattutto residenti nella zona rivierasca del Po, a lavorare nella grossa azienda metalmeccanica di Copparo che sta attraversando un’importante crisi. E ieri sono stati confermati i circa 480 licenziamenti, che andrebbero a sommarsi ad un importante taglio della parte economica del contratto aziendale, ovvero una riduzione di almeno il 40% della loro retribuzione media.

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Sono circa 400 i polesani che lavorano nell’azienda metalmeccanica emiliana, soprattutto cittadini di Polesella, Canaro, Guarda Veneta, Crespino, Pontecchio e Occhiobello. Almeno un centinaio risiedono proprio a Polesella. “La notizia della procedura di licenziamento della Berco ci ha lasciato amareggiati, considerando che vi lavorano anche alcuni nostri compaesani - spiega il sindaco Emanuele Ferrarese - Abbiamo aperto un tavolo di confronto con i sindacati e insieme stiamo valutando le possibili mosse utili di competenza del comune".

"Il momento è complesso e concitato e lo comprendiamo bene: per questo, come sindaco di un paese che raccoglie alcuni dei lavoratori potenzialmente interessati, sono pronto alle azioni che si renderanno necessarie per migliorare la situazione, ovviamente senza intralciare il prezioso lavoro dei sindacati. Il Comune di Polesella è al fianco dei compaesani coinvolti e auspica che il licenziamento collettivo che è stato attivato possa essere ripensato dall’azienda o, comunque, si risolva con il minor sacrificio possibile. Di sicuro l’amministrazione non rimarrà inerte. Per questo ci siamo attivati fin da subito con le sigle sindacali maggiormente rappresentative per comprendere la situazione e per capire quanti compaesani potrebbero essere interessati dalla procedura di rientro dall’esubero”.

Intanto, il gruppo consiliare di minoranza Polesella Domani, chiede un consiglio comunale aperto per discutere di questa emergenza: “La crisi della Berco, che emerge ora in tutta la sua drammaticità, rischia di creare pesantissimi contraccolpi anche al territorio comunale e polesano, dato che sono moltissimi i nostri concittadini che lavorano all’interno dell’azienda copparese e che anche parte dell’indotto, tra fornitori e aziende collegate, operano sul territorio. Riteniamo fondamentale la convocazione di un consiglio comunale aperto, che possa vedere la presenza anche delle parti sociali, per affrontare la questione della multinazionale e conoscere i delicati passaggi che stanno coinvolgendo lavoratori e sindacati. Siamo disponibili a dare il nostro aiuto e il nostro supporto in tutte le iniziative di sensibilizzazione e che mantengano desta l’attenzione e abbiamo avviato anche contatti con i nostri consiglieri provinciali affinché anche nella sede della Provincia, si possa discutere di questa situazione”.

Non meno preoccupato il sindaco di Canaro Alberto Davì che parla di “una delle crisi più grandi degli ultimi decenni. E una trentina di lavoratori risiedono anche nel comune di Canaro: pensare a 30 famiglie senza lavoro in un comune piccolo come il nostro è davvero un problema enorme se pensiamo al periodo difficile che stiamo attraversando sia dal punto di vista economico che lavorativo. E’ stata una doccia fredda e mi auguro che il Ministero possa trovare una soluzione che possa quantomeno rallentare questo processo e investire per ricollocare e aiutare le persone che perderanno il posto di lavoro. Come amministrazione siamo vicini alle famiglie interessate e faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità”.

Preoccupato anche il sindaco di Pontecchio Simone Ghirotto: “Non so ancora definire quanti siano i miei concittadini interessati da questa difficile situazione. Comunque conosco diversi lavoratori e per professione conosco anche l’azienda. Credo che sia un momento in cui tutti, a partire dalle istituzioni per arrivare ai sindacati, ai rappresentanti della categoria, agli imprenditori e ai dipendenti di questa azienda e di tutte le aziende metalmeccaniche debbano fare squadra per cercare di risolvere la situazione. Un fulmine a cielo sereno ma le avvisaglie di questa crisi si erano già sentite e, purtroppo, come spesso accade, siamo rimasti a subirla. Come sindaco, mi metto a disposizione per qualsiasi impegno per andare incontro al dramma lavorativo che in questi giorni molte famiglie stanno vivendo. Non possiamo perdere tempo, bisogna agire con un aiuto concreto”.

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