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festival dell’innovazione agricola

L’acqua tra bonifica e commerci

“Ora ad agire deve essere un sistema ben più complesso di quello di secoli addietro”

L’acqua tra bonifica e commerci

“Ora ad agire deve essere un sistema ben più complesso di quello di secoli addietro”

L’acqua tra bonifica, campagne e commerci. Con quello di venerdì pomeriggio a palazzo Roncale, si sono conclusi gli incontri del Festival dell’innovazione agricola, ideato dall’ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Rovigo con il patrocinio del Comune di Rovigo. Gli eventi, inseriti nel programma dell’Ottobre rodigino, hanno trattato, in particolare, del rapporto dell’uomo con l’acqua: amica o nemica, da sempre, soprattutto per quanto riguarda il territorio polesano, è al centro di pensieri e preoccupazioni.

L’ultimo incontro si è tenuto per parlarne con un taglio più culturale. Divulgatore della giornata, il professore Pierluigi Bagatin, presidente dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, per l’intervento “Bonifiche e potere”, un viaggio nella storia di popoli e di territorio alla ricerca di chi deve guardare all’acqua e di chi è intervenuto nel passato per far sì che quest’acqua rimanesse amica.

Hanno presenziato anche l’assessore comunale Matteo Zangirolami e il senatore Bartolomeo Amidei.

“Questa - ha detto Vanni Bellonzi, presidente di Odaf Rovigo - è un’altra occasione che offriamo non solo ai tecnici, ma anche alla cittadinanza per interrogarci sul ruolo dell’acqua nell’agricoltura e nella società, in un momento storico in cui stiamo affrontando tanti problemi all’ordine del giorno, dalla siccità ai cambiamenti climatici. Proviamo dunque ad analizzare delle situazioni e a farci delle domande grazie all’intervento di esperti”.

“L’acqua - ha commentato Bagatin - è un elemento stabile nella vita delle comunità storicamente formatesi. Oggi ci troviamo a dover affrontare calamità naturali di gravità inaudite; pertanto, riprendiamo il percorso storico, partendo da Frattesina. Lì, il traffico commerciale passava proprio per le vie d’acqua e le bonifiche effettuate erano messe in atto dallo schiavo. E poi arriviamo alla bonifica nel Medioevo: era il contadino a doversi preoccupare di ciò, avendo rapporti anche con l’abate della Vangadizza. Insomma, alla bonifica hanno sempre provveduto quanti ne avevano bisogno. Oggi non può rimanere solo un argomento da museo, perché di bonifiche ne servono ancora, continuamente. E oggi, ad agire, deve essere un sistema ben più complesso di quello di secoli o millenni addietro”.

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