Cerca

rovigo

"In carcere serve anche sostegno psicologico"

L'appello dell'onorevole Romeo, all'esito della visita alla casa circondariale

"In carcere serve anche sostegno psicologico"

Nella mattinata di lunedì 21 Ottobre, l’onorevole Nadia Romeo, rodigina e deputata esponente del Pd, affiancata dal Garante per i detenuti del Comune di Rovigo Guido Pietropoli, ha visitato il carcere di Rovigo. Non si è trattato di una “passerella”, ma di un approfondito incontro di circa quattro ore, reso possibile dalla cortesia del direttore e dal dirigente della polizia penitenziaria.

“Ringraziamo entrambi – spiega l’onorevole Romeo – per la gentilezza e il tempo che ci hanno concesso, guidandoci per tutta la struttura e consentendoci anche di parlare con i detenuti, per raccoglierne istanze e segnalazioni. Allo stesso modo, un grande grazie va al garante per i detenuti, che, con la sua grande esperienza e competenza, è stato una guida davvero preziosa”.

“Il ritratto che esce della struttura rodigina – prosegue Romeo – è duplice: da un lato non possiamo che apprezzare lo sforzo di non ridurre l’esperienza dei carcerati alla mera detenzione, ma di mettere a loro disposizione un percorso di vero reinserimento sociale, con una serie di opzioni formative importanti; dall’altra, non possiamo che rilevare come permangano alcune carenze strutturali, come la dotazione organica della polizia penitenziaria, praticamente il 50% di quella prevista”.

“Numeri del personale ridotti – prosegue la parlamentare Dem – che non hanno ripercussioni solo sul fronte della sicurezza, ma anche sul benessere degli operanti e sulla qualità del servizio, nonostante gli ammirevoli sforzi che tutti mettono quotidianamente in campo”.

“Venendo alle note liete, la prima buona notizia è che a disposizione dei detenuti ci sono vari corsi professionalizzanti, come quello per idraulico, o meccanico, o elettricista. Ma anche veri e propri percorsi scolastici, come quello di scuola media, mentre si sta cercando di organizzare anche quello di scuola superiore. Sono opportunità fondamentali per quanti vivono l’esperienza della detenzione, dal momento che consentono di porre le basi di un autentico reinserimento sociale, facendo sì che chi esce dal carcere non sia una persona avulsa dalla società, ma, anzi, abbia in mano nuove e importanti competenze per inserirsi in questa”.

“Non solo – prosegue il resoconto della lunga visita – Abbiamo anche visto, con ammirazione, come si stiano attrezzando camere per consentire ai detenuti, ovviamente con tutte le garanzie di sicurezza del caso, di contattare le famiglie anche in videocall: un aspetto senza dubbio importante, per evitare che l’esperienza della detenzione, comunque pesantissima, come impatto, segni anche una cesura irrimediabile con la vita familiare”.

Non mancano, ovviamente, gli ambiti nei quali si potrebbe fare di più. “Come Partito Democratico – conferma Romeo – siamo particolarmente attenti all’aspetto del sostegno psicologico ai detenuti, certo, ma anche a quei componenti della polizia penitenziaria che ne dovessero avvertire l’esigenza. Questo anche alla luce dei numeri drammatici che registriamo da inizio anno a livello nazionale: settanta detenuti si sono tolti la vita, oltre a sette poliziotti della penitenziaria. Sono numeri che non hanno eguali nella storia dell’Italia Democratica e che impongono una seria riflessione”.

“Ovviamente – chiude la deputata rodigina del Pd – a livello locale per fortuna non abbiamo assistito a tragedie simili, ma questo non significa che le fragilità non esistano e che, soprattutto, non sia fondamentale intercettarle e trattarle prima che esplodano: a nostro avviso un servizio di sostegno a tutti coloro che vivono il carcere, dall’una o dall’altra parte della ‘barricata’, è urgente e irrinunciabile”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400