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"Una piena così non si vedeva da 20 anni"

Ma non ci sono motivi di allarme

Il Po così alto non si vedeva da qualche anno. Non a caso, anche se fanno spallucce, in tanti in queste ore si sono affacciati a vedere il grande fiume. Un po’ più “robusta” della piena del 2015, simile a quella del 2014, ma forse meno di quelle del 2000 e del 1994.

Intanto, mentre le previsioni chiamano pioggia, il Centro funzionale decentrato della Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di allarme per criticità idraulica rossa nel bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco, del Basso Adige, ma soprattutto del Po, “riferita al transito del colmo di piena lungo le sezioni venete, con livelli molto sostenuti e prossimi o di poco superiori al terzo livello di riferimento”.

Ieri il livello del Po ha superato la soglia di allarme, livello 3, rosso, a Occhiobello, fissato a 2,50 metri, a Polesella, a quota 7,80, e ad Ariano, a 3,20. rispettivamente alle 9.30, alle 16.30 e alle 12.20. Ma la crescita del livello idrometrico, che era salito impetuosamente negli ultimi quattro giorni, ha poi subito un rallentamento.

Intanto si sono allagate quasi tutte le zone golenali, casse di espansione naturali, che in Polesine, che nel passato ha toccato con mano la tragedia di un’alluvione distruttiva, sono fortunatamente lasciate libere. Tutti i comuni rivieraschi già da lunedì hanno interdetto il passaggio nelle aree golenali. I sorvegliati speciali, come sempre i questi casi, sono i ponti, per il timore che depositi di legname e altri detriti si accumuli e possa fare “effetto diga”, ma tutti i piloni lungo l’asta polesana sembrano abbastanza puliti.

“Non c’è alcun motivo di allarme” è la rassicurazione del Comune di Polesella, dove le vecchie abitazioni in golena sono a mollo.
La situazione forse più delicata, a Occhiobello, dove la Protezione civile per evitare allagamenti ha lavorato anche di notte in due aree private di via Malcantone con motopompe e pompe elettriche, per aspirare acqua nei punti dove si sono verificate trafilazioni dal muro del vecchio arginello, causate dalla pressione dell’acqua.

“Riportate le condizioni alla normalità - si spiegava ieri dal Comune rivierasco, con il plauso del sindaco Irene Bononi ai volontari - le pompe attualmente funzionano al minimo per mantenere la situazione e la Protezione civile ha organizzato turni di controllo fino a quando il livello del Po non farà più trafilare acqua”.

Il presidente della Protezione civile di Occhiobello e Stienta Davide Diegoli, rassicura: “Dalle 22 di lunedì, la crescita del fiume si è stabilizzata, siamo nel passaggio della piena ed è tutto costantemente monitorato, alcuni cittadini hanno chiamato il nostro numero verde per chiedere informazioni, non ci sono situazioni allarmanti, l’importante è che i cittadini stiano lontani dall’argine e non intralcino la viabilità”.

E una buona notizia arriva dal Delta, con l’assessore alla Protezione civile Michele Capanna che riferisce di aver parlato ieri con un funzionario Aipo, che gli ha spiegato che “l’onda di piena è prevista nelle prossime ore ma fortunatamente abbiamo la concomitanza di bassa marea e assenza di vento che spinga verso terra: quindi il mare riceverà bene l’acqua del Po e le previsioni sono che la situazione gradualmente andrà verso la normalizzazione”.

Proprio Aipo stimava che nel giro di 24 ore il livello della piena si attestasse “poco sopra la terza soglia di criticità (elevata) tra le sezioni di Sermide e il mare”.

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