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Il nido rischia di essere fantasma

Dopo l’intervento di Enel, giovedì ripartono i lavori. E prosegue l’iter per l’accreditamento mancante

Il nido rischia di essere fantasma

Una frenata improvvisa che, però, è stata risolta proprio nelle scorse ore. E da giovedì il cantiere per la costruzione del nuovo asilo nido integrato di via Marchi può rimettersi in moto. E’ quanto spiega l’assessore al Pnrr Michele Aretusini che traccia un quadro della situazione dei lavori che consegneranno alla città una nuova struttura educativa destinata ai bambini di fascia d’età compresa tra zero e tre anni adiacente l’esistente scuola dell’infanzia Marchi, grazie ad un finanziamento di un milione e 258mila euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il cantiere, come già spiegato nelle scorse settimane, ha incontrato un imprevisto non di poco conto - afferma l’assessore - si tratta di un cavo elettrico che attraversa l’intera area del cantiere e che non era segnalato in nessuna planimetria o documento degli impianti presenti. Giusto martedì i tecnici di Enel hanno effettuato un sopralluogo per verificare la situazione. Nel frattempo è stato procurato un generatore di corrente per permettere la rimozione del cavo senza lasciare priva di energia la scuola dell’infanzia e, una volta risolto il problema, i lavori potranno proseguire con gli interventi in programma”.

Aretusini non ne lo dice esplicitamente ma la sua spiegazione arriva l’indomani delle dichiarazioni dell’ex sindaco e attuale consigliere di opposizione Edoardo Gaffeo che, via social, ha pubblicato una foto del cantiere deserto accompagnato dall’esortazione critica: “Adesso che il book fotografico è stato abbondantemente aggiornato, vogliamo chiedere alla sindaco Cittadin di occuparsi anche delle questioni vere per questa città, a partire dai cantieri Pnrr?”.

Come detto, Aretusini non replica in modo esplicito a Gaffeo, anche se è facile capire il riferimento, ma non esita ad affermare che i lavori hanno subito un rallentamento “perché stiamo provvedendo a trovare una soluzione ai problemi ereditati, come in questo caso: i lavori non si limiteranno alla rimozione del cavo ma all’installazione di una nuova cabina elettrica, più grande”.

I problemi, però, sembrano non essere finiti qui: “Un altro problema che abbiamo ereditato - prosegue l’assessore - è che la nuova struttura che, una volta avviata, accoglierà una trentina di bambini, non è stata inserita nel piano sociale di zona. Noi abbiamo provveduto ad avviare la procedura per far sì che il nido possa essere riconosciuto ed autorizzato dalla Regione”.

Il nido, i cui lavori devono terminare entro il 30 giugno 2026, compreso il collaudo e la rendicontazione, come detto, sarà “integrato”. Significa che, secondo le linee guida della Regione, sarà un servizio educativo che va ad integrare le attività di una scuola dell’infanzia già esistente e come tale deve rispettare determinati standard. La nuova struttura comporterà una spesa annua, a regime, quantificata in 365mila euro per il Comune. Questa cifra deriva dall’impegno a sostenere un incremento della spesa annuale di 250mila euro per l’assunzione di otto operatori ed operatrici di asilo nido oltre a 80mila euro di spese per le utenze e 35mila euro per il funzionamento generale come la pulizia dei locali, la manutenzione ordinaria, l’assicurazione e la gestione degli impianti tecnologici.

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