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“Pediatria un faro di speranza”

Una mamma: “Incontrando il dottor Mussari tutto è cambiato, forte empatia con noi genitori”

“Pediatria un faro di speranza”

 “Un grazie di cuore al reparto di pediatria e ostetricia dell’ospedale civile santa Maria Regina degli Angeli: faro di speranza per la comunità”: un grazie che arriva dal cuore di una mamma. Una bella boccata d’ossigeno per l’ospedale che sta vivendo una fase travagliata.

“In un momento storico in cui la sanità pubblica è spesso messa in discussione e si parla sempre più di chiusure di reparti o di privatizzazioni - spiega questa mamma - voglio rivolgere un ringraziamento pubblico e speciale al nostro ospedale, in particolare al reparto di pediatria e ostetricia. Un pensiero va al dottor Andrea Mussari e alle infermiere Mara, Valeria, Francesca e Chiara, insieme all’intera équipe. Questi professionisti incarnano l’essenza del servizio sanitario pubblico: persone impegnate in un lavoro complesso e talvolta poco riconosciuto, ma sempre rivolto al bene del prossimo”.

E ancora: “Questo reparto rappresenta un esempio straordinario di che cosa significhi avere un presidio sanitario pubblico a disposizione della comunità. Qui, dopo anni di incertezze e difficoltà, ho trovato non solo cure mediche per mio figlio, ma soprattutto una rara umanità e una profonda comprensione dei nostri bisogni come genitori”.

Prosegue il racconto della mamma: “Per anni mi sono confrontata con un percorso difficile e faticoso. Ogni passo sembrava portare più domande che risposte, in tutto questo tempo mi sono sentita spesso sola, schiacciata dal peso di una situazione che non sembrava avere via d'uscita. Anche ricorrendo a cure private, non sempre mi sono sentita ascoltata come avrei voluto, e spesso le mie preoccupazioni venivano sminuite o ignorate”.

Quindi conclude spiegando che “tutto è cambiato quando abbiamo incontrato Mussari, un medico che ha saputo fare la differenza. Non solo è riuscito a identificare una soluzione concreta per nostro figlio, ma ha mostrato una straordinaria empatia, mettendo al centro della sua cura non solo il paziente, ma anche noi come genitori, ascoltando le nostre paure e rispondendo con pazienza e comprensione. Grazie alla sua professionalità e all’impegno dell'intero reparto, finalmente abbiamo visto una luce alla fine del tunnel”.

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