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Strage di pesce con l'elettroshock, presi i bracconieri

Intercettati con un bottino di otto quintali

Strage di pesce con l'elettroshock, presi i bracconieri

Guai seri per due cittadini romeni fermati dai carabinieri di Copparo, provincia di Ferrara, durante un controllo lungo le rive del fiume Po. Nel corso delle verifiche, i militari hanno scoperto all'interno del furgone su cui viaggiavano circa 800 chilogrammi di pesce, catturato illegalmente utilizzando un metodo vietato dalla legge. L'intervento tempestivo ha portato al sequestro del veicolo, dell'attrezzatura utilizzata per il bracconaggio e alla denuncia dei due uomini per bracconaggio ittico, maltrattamento e uccisione di animali in concorso.

L'operazione si è svolta nel contesto di normale attività di controllo sul territorio, volte a contrastare reati legati all'ambiente e alla fauna selvatica, con particolare attenzione al bracconaggio ittico, fenomeno purtroppo diffuso nelle aree fluviali del nord Italia. Durante uno di questi pattugliamenti lungo il Po, i carabinieri hanno fermato un furgone sospetto. A bordo del mezzo vi erano due uomini di origine romena e, da un controllo preliminare, è emerso subito che il veicolo trasportava una quantità anomala di pesce, stimata intorno agli 800 chilogrammi.

La situazione ha subito insospettito i militari, i quali hanno deciso di approfondire la verifica, richiedendo l'intervento del Nucleo Forestale dell'Arma dei Carabinieri, specializzato in reati ambientali, e del personale dell'Ulss per valutare le condizioni del pescato.

Oltre al pescato, all'interno del furgone sono stati rinvenuti un gommone gonfiabile e, soprattutto, un dispositivo elettrostorditore, uno strumento vietato dalla normativa italiana in quanto provoca la morte immediata dei pesci attraverso una scarica elettrica. L'utilizzo di questa attrezzatura è altamente dannoso non solo per i pesci, ma per tutto l'ecosistema acquatico, in quanto l'elettrostorditore non seleziona le prede e può uccidere indistintamente tutte le forme di vita presenti nelle acque fluviali, compresi gli esemplari più giovani e le specie protette.

La presenza dell'elettrostorditore, confermata anche dagli accertamenti del Nucleo Forestale, ha subito chiarito le modalità con cui il pescato era stato catturato: i pesci, infatti, erano morti a causa delle scariche elettriche ricevute. Il personale dell'Ulss ha verificato che i pesci presentavano segni compatibili con questa pratica di bracconaggio, confermando quindi che il dispositivo elettrico era stato utilizzato per compiere l'illecito.

A seguito di questi riscontri, i carabinieri hanno provveduto a sequestrare il furgone, il gommone e l'elettrostorditore, bloccando così l'attività illegale in corso. Il pesce sequestrato è stato poi sottoposto ad ulteriori accertamenti sanitari per verificarne l'eventuale pericolosità, essendo stato pescato in violazione delle norme sanitarie e ambientali.

I due cittadini romeni sono stati denunciati per bracconaggio ittico, un reato disciplinato dalla normativa italiana con particolare severità, in quanto il bracconaggio rappresenta una minaccia diretta per la conservazione delle risorse naturali e per l'ecosistema fluviale. Ma le accuse nei loro confronti non si limitano al solo bracconaggio. La Procura della Repubblica, infatti, ha deciso di contestare anche il reato di maltrattamento e uccisione di animali in concorso. Questo perché l'uso dell'elettrostorditore ha causato una morte dolorosa e ingiustificata agli animali, configurando così un abuso verso la fauna ittica.

Le indagini, al momento ancora in corso, mirano a stabilire se i due soggetti fermati siano parte di una rete più ampia di bracconaggio che potrebbe operare su vasta scala lungo il fiume Po e altre aree fluviali italiane. Non è raro, infatti, che queste attività siano gestite da organizzazioni strutturate che lavorano in maniera sistematica per catturare grandi quantità di pesce, destinate poi alla vendita illegale in mercati non autorizzati o in altri Paesi.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    24 Ottobre 2024 - 17:49

    con le attuali leggi..domani saranno ancora nei fiumi a bracconare

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