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salute
25.10.2024 - 08:59
L'influenza australiana è in arrivo. Con l'arrivo della stagione invernale, il virus H3N2, noto come "australiano", si prepara a colpire il nostro Paese.
L'influenza australiana, causata dal virus H3N2, ha già fatto parlare di sé nell'emisfero australe, dove ha alimentato una delle stagioni influenzali più pesanti dell'ultimo decennio. Fabrizio Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione di igiene e medicina preventiva dell'Università Statale di Milano, sottolinea come questa variante sia più immunoevasiva rispetto ad altre, il che significa che il nostro sistema immunitario ha meno memoria per combatterla. Questo potrebbe tradursi in un numero maggiore di casi rispetto agli anni precedenti.
In Italia, i primi casi di influenza australiana sono stati rilevati a Novara e in Lombardia. Sebbene al momento i contagi siano sporadici, la presenza del virus H3N2 è stata confermata. L'azienda ospedaliero universitaria di Novara ha isolato anche un virus H1N1, già noto al nostro sistema immunitario, ma è l'H3N2 a destare maggiore preoccupazione.
I sintomi dell'influenza australiana sono simili a quelli di altre influenze, ma possono durare fino a otto giorni. Tra i sintomi più comuni troviamo febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, tosse e stanchezza. È importante riconoscere questi segnali per intervenire tempestivamente e ridurre il rischio di complicazioni, soprattutto nei soggetti più fragili come anziani e persone con patologie croniche.
La prevenzione rimane la nostra arma più efficace contro l'influenza australiana. Pregliasco ribadisce l'importanza della vaccinazione, che può ridurre il rischio di contrarre il virus e attenuare la gravità dei sintomi. Inoltre, l'uso della mascherina in situazioni di rischio è consigliato, specialmente per proteggere le persone più vulnerabili.
Secondo le previsioni, circa 15 milioni di italiani potrebbero essere colpiti dall'influenza australiana quest'anno. Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), avverte che il ceppo virale potrebbe essere più aggressivo a causa della scarsa memoria immunologica. Questo potrebbe portare a un aumento dei casi gravi e, purtroppo, anche dei decessi tra i soggetti fragili.
Ma come si cura l'influenza australiana? Pregliasco consiglia di ricorrere ai farmaci antivirali solo nei casi più gravi e sotto prescrizione medica. È fondamentale non sottovalutare i sintomi e consultare un medico per ricevere una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
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