VOCE
caso cavanella po
26.10.2024 - 11:02
”Non c’è nessun abuso e, soprattutto, nessuna occupazione abusiva: nella palazzina in questione vivono due ragazzi che ho incaricato di fare da custodi, perché sto ristrutturando tutto dopo che è stato volontariamente appiccato un incendio”. La precisazione, all’indomani del sopralluogo del sindaco Massimo Barbujani a Cavanella Po, nel timore di occupazioni abusive di alcune aree dell’ex zuccherificio, arriva da Antonio Paglianti, proprietario di tutta l’area, compreso il vicino Borgo Fiorito.
“Lì - ribadisce Paglianti - non c’è nessuno, solo quei due ragazzi che ho preso per evitare altri danneggiamenti. Perché purtroppo lì in quell’area vive una persona che è arrivata perfino a darmi un pugno. Da quando sono stato picchiato non sono più andato a Cavanella. Anzi, diciamo proprio che sto cercando di vendere tutto perché ne ho piene le tasche. Ci ho perso un sacco di soldi. Avevo comprato l’ex zuccherificio dall’Eridania, trattando direttamente con il padre di De Andrè, il cantante. Poi c’è stata una serie infinita di problemi e ho perso 15 miliardi di lire. Poi, ho speso 2 milioni di euro per rimettere a posto Borgo Fiorito con la prospettiva di affittarlo agli operai della centrale Enel di Porto Tolle, quando sembrava che dovesse essere fatta la riconversione, che a me avevano detto essere cosa fatta. Invece, sono rimasto con le pive nel sacco. E anche quando ho provato a trasformare tutto in un villaggio turistico sono stato sabotato".
"Intanto anche l’Imu mi è stato raddoppiato e pago una cifra enorme. Alcuni appartamenti sono stati venduti all’asta per una cifra irrisoria. Di quello che mi rimane, 29 appartamenti fra via Pisacane e via Dogana, sono stati affittati alla cooperativa che si occupa dell’accoglienza dei richiedenti asilo, ma di quello si occupano tutto loro ed è tutto in regola. Gli appartamenti in questione sono gli ex uffici e la villa del direttore, pensavo di sistemare anche quella che si chiamava ‘villa degli scapoli’. Quello che ho sistemato l’ho fatto di concerto con il Comune, tanto che mi è stato chiesto di regolarizzare quella che sembrava essere una difformità rispetto alle mappe catastali e mi hanno fatto abbattere una stanza, che era quella che l’Eridania aveva costruito per l’uomo che si occupava di pesare i camion di barbabietole all’entrata e all’uscita. Ho presentato i progetti con i bagni, è tutto a posto, c’è la possibilità di ospitare una trentina di persone e il comune mi ha dato l’abitabilità e mi ha detto che posso affittare. Però bisogna vedere se e chi riesco a trovare”.
La preoccupazione del sindaco di Adria, che ha effettuato un sopralluogo con la polizia locale giovedì mattina è che nell’ex zuccherificio possano trovare rifugio notturno altre persone, perché la segnalazione ricevuta era di strani movimenti. Ma, come ha ribadito ieri mattina intervistato da Delta Radio, “sono in corso tutte le verifiche del caso”.
Dalla Prefettura, intanto si fa sapere che è in programma il prossimo mercoledì un incontro con i sindaci di Adria e di Loreo, che era già in calendario e che ora assume ancor più valore per chiarire una volta di più la situazione sempre “calda” di Cavanella Po. Dove, secondo gli ultimi dati sarebbero ospitati 140 richiedenti asilo nell’ambito dell’accoglienza straordinaria a livello provinciale. Che è il circuito legale. Il timore, invece, era che nell’area dell’ex zuccherificio ci potessero essere anche persone che si intrufolassero in alcuni stabili non occupati per trovare riparo notturno.
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