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Caso gatti, nessuno si è mosso

I felini del sequestro sono ancora all'oasi, l'associazione incontrerà l'amministrazione

Caso gatti, nessuno si è mosso

Tutto rimandato in attesa di parlarsi di persona. L’ultimatum del Comune imposto ai referenti dell’associazione Una odv è caduto nel vuoto. E i 32 mici del sequestro, provvedimento disposto dal tribunale di Rovigo lo scorso 8 agosto, sono ancora nell’oasi felina, dove i volontari se ne prendono cura quotidianamente. La vicenda era venuta a galla nei giorni scorsi, dopo che Silvia Quaglio, Vanni Destro e Aldo Guarnieri, rappresentanti di Una insieme al presidente Arsenio Zennaro, e Sandro Guolo della Lav hanno reso noto come il Comune, custode giudiziario dei gatti oggetto del sequestro, abbia proposto tramite pec all’associazione di assumere l’affido in custodia giudiziale dei felini. Ma a sconvolgere ancor più i volontari che da agosto hanno visto raddoppiare i carichi di lavoro è stata l’alternativa proposta dal Comune: “Si chiede gentilmente di fornire riscontro alla presente proposta entro tre giorni dal ricevimento della presente, segnalando che, in difetto, si procederà all’immediata liberazione dei gatti in colonie feline”. Il caso è arrivato anche a Venezia, attraverso l’interrogazione presentata dal consigliere regionale Pd Andrea Zanoni all’assessore veneto Manuela Lanzarin, titolare dei servizi veterinari.

Comunque i tre giorni di tempo concessi dal Comune ai volontari sono trascorsi senza ulteriori iniziative: i gatti, come spiega Vanni Destro, sono ancora all’interno dell’oasi di via De Polzer dove ricevono le cure dei volontari e nel frattempo è stato chiesto all’associazione di proporre una data in cui incontrare l’amministrazione comunale per fare il punto della situazione e, magari, trovare una soluzione in grado di tutelare il futuro dei felini.

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