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Rovigo

In piazza per la tutela dell’ambiente

Appello a Provincia e Comune da associazioni ambientaliste ed esponenti civici e del centrosinistra

In piazza per la tutela dell’ambiente

In piazza per chiedere nuovamente l’assoggettabilità a procedura Via della richiesta Ecopol (trasformazione dell’ex inceneritore di Concadirame, poi convertito in sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi, in una centrale a “desorbimento termico” per la bonifica di terreni inquinati). Le associazioni e i comitati ambientalisti ieri sono scesi in piazza, con cartelli e striscioni, per chiedere maggiore trasparenza e la tutela dell’ambiente. La petizione che ha già raccolto 2300 firme, era già stata consegnata al Presidente della Provincia per chiedere la procedura di Via.

C’erano circa 200 persone in piazza Vittorio Emanuele domenica mattina alla manifestazione organizzata da Wwf, Slow Food, Legambiente Rovigo, Circolo Langer Aps, Italia Nostra, Rete dei comitati polesani a difesa della salute e dell’ambiente. Sul liston anche molti politici di Rifondazione comunista, Associazione civica Rovigo (Gaffeo, Biasin, Tovo), Forum (Saccardin, Masin), Pd (Crivellari, Tosini, Romeo), M5S. L’obiettivo è stato quello di lanciare un ultimo appello “affinché la proposta di conversione a impianto di trattamento di rifiuti pericolosi della ditta Ecopol di Concadirame, venga sottoposta a Valutazione di impatto ambientale, contrariamente alla richiesta di non assoggettabilità avanzata dalla ditta stessa”.

Già nel mese di agosto le associazioni ambientaliste hanno presentato una serie di osservazioni di carattere ambientale alla commissione tecnica provinciale. In particolare sulla qualità dell’aria e delle acque e sul patrimonio paesaggistico e ambientale protetto da vincoli stringenti. Ieri negli interventi sono stati menzionati la vocazione agricola di uno dei più importanti distretti orticoli del Veneto a ridosso del quale insisterebbe l’impianto, a cui si aggiungono i beni architettonici, primo tra tutti la vicina Villa Grimani del ‘500. Infine i vincoli paesaggistici che regolamentano la strada che servirebbe l’impianto, che ad oggi gode solo dell’autorizzazione regionale allo stoccaggio di rifiuti ma non al loro trattamento.

La provincia ha concesso una proroga di 50 giorni per deliberare, chiedendo ad Ecopol ulteriori documenti integrativi. Alla manifestazione di piazza di ieri è stato anche chiesto che sia il Comune che la Provincia, nella sua duplice funzione politica e tecnica, facciano quanto è in loro potere per sottoporre a Via il progetto. Oltre fornire maggiori garanzie nelle valutazioni tecniche vagliando le emergenze ambientali e gli strumenti urbanistici vigenti, porrebbe in essere eventuali interventi ambientali compensativi. I partecipanti alla manifestazione chiedono che le istituzioni chiamate ad amministrare la cosa pubblica, “facciano quanto in loro potere per evitare che interessi privati prevalgano sulla pubblica utilità, evitando il fenomeno dell’imprenditoria d’assalto in favore di un’imprenditoria sana, sostenibile e pulita”.

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