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Veneto

Le scuole rifiutano il film contro l'omofobia

Il sindaco: "Se non lo vogliono loro, lo vorremo noi"

Il ragazzo dai pantaloni rosa: un film che scuote coscienze e scuole a Treviso

Il film "Il ragazzo dai pantaloni rosa" è diventato il fulcro di un acceso dibattito a Treviso, sollevando questioni che vanno ben oltre la semplice proiezione cinematografica. La storia di Andrea Spezzacatena, un adolescente vittima di bullismo culminato col suicidio dell'adolescente, ha acceso i riflettori su tematiche di grande rilevanza sociale, come l'omofobia e il bullismo, che continuano a permeare la nostra società. Tuttavia, la risposta delle scuole locali alla proposta di proiettare il film in occasione della giornata "Uniti contro il bullismo" è stata tutt'altro che unanime.

La decisione di alcune scuole di Treviso di rinviare la visione del film ha suscitato non poche polemiche. La multisala di Silea, parte del circuito The Space, ha dovuto rinunciare alla proiezione a causa della mancanza di adesioni da parte degli istituti scolastici locali. Un segnale, questo, che ha fatto emergere una certa resistenza nel trattare temi legati alla sessualità e all'affettività all'interno delle scuole. Micol Papi, portavoce della rete degli studenti medi del Veneto, ha espresso il suo disappunto, sottolineando come il sistema scolastico sembri disinteressato a educare gli adolescenti su questi argomenti cruciali.

La psicopedagogista Barbara Tamborini ha definito la mancata proiezione del film un'occasione persa per sensibilizzare i ragazzi su temi che toccano da vicino la loro quotidianità. Secondo Tamborini, il film non solo affronta l'omofobia, ma esplora anche la difficoltà di sentirsi accettati, un sentimento comune a molti adolescenti. In un'epoca in cui i giovani sono esposti a narrazioni di suicidi e omofobia attraverso i social media, spesso senza una guida adeguata, la scuola potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel preparare e accompagnare i ragazzi in queste esperienze.

Nonostante le resistenze, il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha manifestato il suo sostegno alla proiezione del film, dichiarando che, se le scuole non aderiranno, sarà il comune a farsi carico dell'iniziativa. Questo intervento sottolinea l'importanza di affrontare apertamente temi come il bullismo e l'omofobia, promuovendo un dialogo costruttivo tra istituzioni, famiglie e studenti.


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